mercoledì 4 gennaio 2017

La Gnosi, nel Sistema filosofico di Valentino

di Filippo Goti




«Non si deve compiere il mistero del potere ineffabile e invisibile per mezzo delle cose visibili e corruttibili della creazione, né quello degli esseri impensabili e immateriali per mezzo delle cose sensibili e corporee. La "salvezza perfetta" è la "conoscenza" stessa dell'ineffabile grandezza: perché essendo venuti attraverso l''Ignoranza', il 'Difetto' e la 'Passione', tutto il sistema generato dall'Ignoranza è dissolto dalla conoscenza. Perciò la conoscenza è la salvezza dell'uomo interiore; e non è corporea, perché il corpo e corruttibile; non è psichica, perché anche l'anima è un prodotto del difetto ed è come un abitacolo per lo spirito: spirituale deve essere perciò anche la salvezza. Per mezzo della conoscenza l'uomo interiore, spirituale, è salvato; perciò "a noi è sufficiente la conoscenza dell'essere universale": questa è la vera salvezza» (Iren. I, 21, 4).
 
Quanto sopra riportato, tratto da Ireneo , rappresenta la sintesi del sistema filosofico della scuola valentiniana. Vedremo come in questa sublime scuola filosofica gnostica occupi un posto centrale la Conoscenza. La quale è intesa non come frutto dell’erudizione e neppure come espressione fenomenologica in antitesi all'ignoranza, ma come elemento spirituale sostanziale. Il quale è al contempo forma e contenuto di redenzione. Attraverso la Conoscenza, la Santa Gnosi, per Valentino e la sua scuola ha dimensione escatologia.
La conoscenza a cui anelano i valentiniani non è erudizione, in quanto l'erudizione investe la psiche; e come sottolineano la psiche è corruttibile ed ingannevole. La conoscenza non è neppure un'espressione fenomenologica, in quanto la sua radice sarebbe posta nelle cose di questo mondo e le cose di questo mondo sono contingenti e transeunte. La conoscenza al centro delle riflessioni di Valentino è aliena a questo mondo ed assume un valore di "vera salvezza", cioè di elemento assestante e non eguale  rispetto a tutti i fenomeni e a tutte le creazioni.
Tale specificazione, nella scuola di valentino, non ha valore puramente formale, ma assume carattere di sostanza spirituale ed elemento di differenziazione antropologica fra gli uomini. I quali, al termine del tempo loro assegnato,  potranno aspirare o non aspirare a ad un diverso destino in virtù della relazione che lega loro alla Conoscenza. Conoscenza che è, lo ripeto, sostanza e che assume carattere distintivo di ogni essere umano; giungendo ad essere  elemento qualitativo differenziale fra i vari tipi di uomini. La gnosi, la conoscenza, coincide che la vera natura umana, il corpo e la mente sono dei rivestimenti, delle matasse frutto dell’immersione in questo mondo e come tali destinate a perire con esso. La Conoscenza, che è una qualità del pneuma gnostico, attende sotto questa matassa di essere scoperta, ed innestare un processo che come vedremo porterà l’uomo a liberarsi delle cose di questo mondo.
Il sistema valentiniano pone l'origine della frattura, della separazione fra uomo e radice spirituale, all'interno stesso del Pleroma. Tale stato di cose viene determinato da un movimento mosso dalla passione di un eone  minore dal nome di Sophia. La quale arsa dal desiderio di conoscere il Progenitore, cerca di ricongiungersi a Lui, sovvertendo la quiete e le regole che dominano il Pleroma. Il desiderio di conoscenza si tramuta in passione, che è una qualità dell'anima che intorpidisce ed appesantisce, e a causa di essa la Sophia viene respinta oltre il Pleroma stesso. Tale espulsione, nella mitologia gnostica, è chiamata “caduta” la quale da vita al mondo inferiore.
Il pentimento della Sophia determina il suo pentimento e a seguire l’espulsione dell’errore. Tale processo da vita al Demiurgo, un essere spirituale non generato dalla radice di ogni manifestazione. Tale generazione è una seconda frattura. Il Demiurgo incarna un embrione spirituale, ma non ha conoscenza diretta del mondo superiore, finendo per ritenersi il Dio Supremo e come tale da forma e sostanza ad una nuova creazione.
In questo sistema emerge come la causa della frattura, non sia dettata dall'esistenza di due principi coevi, o variamente ordinati fra loro, ma bensì proprio da un'iniziale tentativo di conoscenza verso la radice del Pleroma: Il Progenitore. Tentativo che si risolve in un dramma cosmico a causa della degradazione, nel turbinio della passione, che snatura l’anelito alla conoscenza. Da tale dramma cosmico scaturisce la creazione del mondo inferiore. Questo mondo inferiore non è in contrasto il Pleroma, ma semplicemente ne rappresenta una stridula e difettosa copia. In esso le forze e gli elementi inferiori tendono a riorganizzarsi secondo dilettevoli modelli e archetipi superiori. Un difetto che deriva dalla lacunosa immagine che hanno di essi e che comporta una grottesca parodia e sovversione di ogni qualità e valore.
Valentino identifica l'Ente Primordiale o Radice Spirituale, come la Conoscenza assoluta, la quale coincide con la Coscienza Assoluta. E' da questa immobile presenza a se stesso, che si origina la frattura. La quale coincide con il disperato bisogno degli Eoni, e uno in particolare, di conoscere la fonte stessa della loro esistenza. Gli Eoni altro non sono che qualità o espressioni stesse della dell'Ente primordiale. Nella loro singolarità risultano essere autonome e variamente disarticolate dalla radice stessa, ma nel loro complesso sono cosa unica con il Progenitore. E' indicativo come, nel sistema di valentino, la prima generazione è il Nous o Mente, suggerendoci che siamo in presenza di un processo di lenta frammentazione auto coscienziale. L’Ente emana la Mente, la Mente è l’unica che conosce l’Ente, essa a sua volta emana i pensieri e distingue le qualità. Queste sue emanazioni inesorabilmente divengono altro rispetto alla mente stessa, così come la mente inevitabilmente diviene altro rispetto all'ente. Il quale a sua volta distoglie la propria attenzione e persenza da quanto in precedenza partorito.
Questo è il processo della separazione, del disconoscimento.
La conoscenza assoluta coincide con l'Ente primordiale e l'ignoranza è una condizione progressiva di privazione della conoscenza, che porta ad un fumoso ed illusorio stato di coscienza, di percezione del Sé. Il mondo inferiore, non è qui più il fomentatore dell'ignoranza e della tenebra che ne segue, ma bensì il parto della stessa Ignoranza. Gli Arconti e l'uomo sussistono in quanto ignoranti di un sistema a loro superiore; e in forza di tale ignoranza accrescono le distanze fra essi e tale origine spirituale.
In virtù di tale rappresentazione, nel sistema di valentino, la Conoscenza ha valore non solo escatologico, in quanto la riconquista della medesima pone fine al transito umano, ma anche ontologico. Perché è proprio per un difetto di conoscenza, l’ignoranza è un difetto di conoscenza, che si forma il mondo inferiore.
In forza di tale argomento filosofico i valentiniani si rifiutano di accostarsi ai misteri dell'Assoluto, tramite i riti, le cerimonie e gli atti del mondo finito. In quanto se questo mondo è stato generato dalla passione e dall'ignoranza, allora anche gli strumenti che pone a disposizione sono strumenti di passione ed ignoranza. I quali inevitabilmente conducono ad un maggior grado di separazione e di illusione. Il valentiniano parla di sé dipingendosi come un Uomo Interiore o Spirituale. Egli non ricerca i segni dell'Assoluto nelle cose del mondo, nella carne, o nelle passioni dell'anima, ma bensì nelle profondità del suo essere, intraprendendo una ricerca profonda, a ritroso di ogni manifestazione.
La via che professano i valentiniani è una sorta di estasi filosofica, di successiva purificazione tramite un via intimistica legata al disvelamento dei sigilli e delle parole di potere interiori.
Nella visione valentiniana il corpo è corruttibile e limitato, e la stessa anima-mente è corruttibile e limitata, quindi niente che proviene da questi due elementi è perseguibile per la salvezza dello gnostico, anzi sono guardati con sospetto in quanto a loro volta possono svolgere azione corruttrice e limitante. Solamente la Conoscenza che proviene dallo Pneuma, permette di redimersi/salvarsi. Il passo intermedio per giungere ad essa è riconoscere che questo mondo non è sua espressione, che esso trova fondamento nel difetto e dell’illusione. Riconoscere quindi l’ignoranza è il primo viatico verso la Conoscenza dell’Assoluto.

Conclusioni
Quanto esposto in precedenza ci deve porre il lecito dubbio, che il sistema di Valentino, che l'ardita cosmogonia del Pleroma abitato da Eoni, che la tragedia della Sophia, il mito degli Arconti, non si riferisca tanto ad un affresco mitologico fine a se stesso e neppure ad una naif rappresentazione del perchè dell'esistente. Tutto quanto letto e scritto ci dovrebbe suggerire che siamo in presenza di ben altro. Valentino era un filosofo e come tale si pone innanzi al perchè della condizione umana e del perchè del male che affligge la creazione malgrado le parole rassicuranti della religione. La sua risposta è leggere la condizione umana tramite una prospettiva diversa e superiore, quello del perchè dell'esistente.
L'intero processo della caduta pneumatica, la frattura all'interno del Pleroma, le contraddizioni interiori ed esteriori dell'uomo, si riflettono l'una con le altre. Il microcosmo riflette il macrocosmo e viceversa. In quanto entrambi altro non sono che il parto della degenerazione della Coscienza, che pur ha avuto inizio da un processo di  autoconoscenza.
La condizione umana è posta agli estremi della condizione dell'Assoluto. In una sorta di continuo divenire spiraliforme. In cui ogni azione tesa alla conoscenza parziale di quanto è posto nel relazionale, si traduce in un movimento di caduta verso il basso: allontanando il soggetto pensate dalla fonte primordiale. Viceversa ogni azione tesa a comprendere le radici dell’esistenza profonda, permette la risalita dell’uomo verso la fonte prima.
Il dramma dell'uomo di valentino, dello gnostico è il dramma dell'Universo stesso. Così come la Sophia si muove per un disperato bisogno di colmare quanto la separa dalla fonte, così lo gnostico cerca di colmare l'abisso che lo separa dalla fonte. Ma mentre la Sophia a causa di questo movimento, di questo anelito al ricongiungimento coscienziale, determina il dramma da cui scaturisce l'universo stesso; lo gnostico tentando di ricongiungersi alla fonte, dalla sua di estrema periferia, sana la frattura stessa. In quanto integrando se stesso con la fonte, depriva l'ignoranza, e il cosmo che ne è figlio, di un elemento vitale. Ecco quindi che la redenzione dell’ultimo sarà la salvezza anche del primo. Ecco quindi che l’errore del primo sarà la dannazione anche del secondo.
Conoscenza ed Ignoranza, sono i veri titani del sistema di Valentino, ed ogni spazio e movimento è determinato dall'assenza o presenza di uno dei due contendenti, o dal loro combinarsi. La conoscenza per essere tale deve avere caratteristica di assoluta, in assenza di tale condizione ogni lacuna da vita all'ignoranza, che si traduce in un’ingannevole creazione.