domenica 18 gennaio 2009

L'ARCIVESCOVO DI MESSINA ACCUSA LA MASSONERIA DEI MALI DELLA CITTA'.

Messina. I massoni non accettano le accuse di La Piana. Anche il PRI si schiera a difesa delle Logge.

 Di fronte a tante situazioni irrisolte di sfilacciamento e degrado della società, con periodicità ciclica, c’è sempre qualcuno che chiama in causa la Massoneria addebitandole oscure e subdole responsabilità. In questi giorni è il caso  dell'arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, che parlando di quella bella città  e dei suoi problemi ha detto riferendosi alla massoneria di ritenerla una vera ''cappa'' in grado di condizionare la vita della città.

Ai giudizi espressi dall'arcivescovo di Messina subito gli ha risposto la Gran Loggia d'Italia, con un comunicato del suo gran maestro Luigi Pruneti che ha  sostenuto  che "la massoneria è ancora una volta oggetto di attacchi ingiustificati", chiedendo inoltre all'arcivescovo quale fosse  il nesso causale che rende certa la responsabilità della massoneria.

Pure il  Partito Repubblicano, movimento politico storicamente vicino ad ambiente massonici è intervenuto attraverso Pietro Currò, uomo di spicco del Pri messinese che ha detto: «Il pensiero che emerge dall'equazione mancato sviluppo uguale massoneria è falso e logicamente medievale. 

Messina che muore ha responsabili precise e individuabile: sono i partiti politici, naturalmente in diversa misura, e i politici messinesi, con le eccezioni dovute. È la mancanza di politici illuminati, soprattutto nell'ultimo ventennio, che ha impedito e impedisce il decollo della città'', ha concluso Currò.

Fonte:Tele90.it - Clikka quì per leggere l'articolo.