venerdì 3 aprile 2020

Virus e Messiah

di Fulvio Canetti



Ritengo doveroso fare a tutti noi, una domanda su quanto sta accadendo nel mondo a causa della maghefà (pandemia-flagello) del Corona-virus.
Vorrei fare un raffronto tra la piagha del virus Corona e quella che colpì i primogeniti egiziani, durante la notte della Pasqua ebraica, celebrata da costoro in Egitto. Sta scritto:'' I-o percorrerò il paese d'Egitto in quella notte, percuoterò ogni primogenito….e farò giustizia di tutte le divinità egiziane. I-o sono il Signore.'' (Es 12.12)
Il libro dello Zohar (Kabbalà) indica il motivo per cui D-o Benedetto stesso, agisce contro i primogeniti egiziani, non lasciando agli angeli, l'esecuzione di questo suo ordine. La ragione è che la decima ed ultima piagha, richiedeva una precisa distinzione sull'identità del primogenito e soltanto  D-o era capace di discernere questa differenza.
Il Corona-virus ha un aspetto di sfera puntuggiata ed appare come un sole che sta per esplodere, inondando il mondo di energia. Colpisce maggiormente le persone anziane, per cui il virus fa una distinzione, in linea con lo svecchiamento umano, senza  colpire gli animali (Arca di Noè?). Ma cosa sta accadendo? Con la diffusione planetaria del virus Corona, la nostra società  sembra affondare, come affondò la corazzata del Faraone nelle acque del mar Rosso. Ma in realtà le cose non stanno così perché sotto la spinta del virus, dietro cui si nasconde un obiettivo spirituale, stanno cambiando i rapporti umani. Il flagello vuole ricordarci che la nostra società è diventata materialista (consumismo) e violenta (hamas) come la generazione del diluvio (mabul) «Il Signore vide che la terra era corrotta e che ogni creatura seguiva una via di corruzione». (Gn 6.12)
Il virus Corona vuole dirci che il potere del libero arbitro è nelle nostre mani, per cui possiamo scegliere di sostenerci a vicenda oppure di essere egoisti, pensando solo a noi stessi. Il virus vuole infine insegnarci che è possibile cambiare strada, iniziando un percorso di teshuvà, inteso come un ritorno ad ascoltare la Parola del Signore.
Cambiamenti stanno già avvenendo in Istituzioni, come la Società delle Nazioni (ONU), che ha chiesto un cessate il fuoco generale  ai popoli  per  collaborare, invece di guerreggiare. Le condanne a senso unico, contro lo Stato d'Israele, da parte dell'ONU, sono scemate e cosa dire  della collaborazione tra lo Stato d'Israele e l'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) per debellare il contagio virale? Tutti questi straordinari avvenimenti sono in linea con l'avvento dei tempi messianici, come il ritorno del popolo ebraico nella sua Terra, dopo un esilio bimillenario.
Quale lettura allora dobbiamo dare a questo prodigioso avvenimento, se non  quello che il male (virus) può portare al bene (messiah) attraverso un percorso di riflessione e di pentimento? Il virus Corona (Keter) chiede all'uomo di ritrovare se stesso nel calore del focolare domestico, dove egli può pregare per rafforzare la propria unità e identità familiare.
Oggi le stazioni di culto  religioso come le Sinagoghe, le Chiese, le Madrasse ecc. sono state tutte costrette a chiudere, pressati dalla spietata violenza del virus. Che significa? Il Signore rifiuta le loro suppliche di facciata, mentre  chiama i suoi ''tementi'' con amore, affinché Egli possa essere  glorificato, nel Tempio in  Gerusalemme, inteso come una   ''Casa di preghiera per tutti i popoli della Terra''. (Isaia 56.7)
Al posto di tante benedizioni spesso ripetitive, dette con la bocca, è nostro dovere iniziare ad operare con il cuore e con le opere alla edificazione del Tabernacolo, come sta scritto: ''Mi costruiranno una Casa ed I-o risiederò in mezzo a voi''. (Es 25.8) Se le Nazioni del mondo,  riuscissero a capire l'importanza del Tempio, come simbolo di fraternità universale, sarebbero esse stesse le prime a volerne la  realizzazione.