giovedì 2 aprile 2020

Massoneria e Cabala. La lettera qof

di Luca Delli Santi



La lettera Qof ha valore ghematrico 100 simbolo della completezza e dell’autonomia del microcosmo, è infatti il compimento della completezza rappresentata dal 10 un valore connesso con le caratteristiche fondamentali di questa lettera, la circolarità e l’ambivalenza di significati che la riguardano; la Qof è l’iniziale della parola ebraica Chadosh, santo ma anche di Caino il primo omicida.
Simbolicamente cento anni è la durata della vita di un’aquila, animale che viene associato alla capacità di ringiovanire, è la terza chaiot della visione di Ezechiele ed ha un legame con la sephira Tiferet, il cuore dell’Albero della Vita, l’armonia per eccellenza, “possa la mia anima rinnovarsi come l’aquila”, salmo 103.
Cento è il valore dell’espressione Lekh Leka il comando ricevuto da Abramo di lasciare la terra natia per raggiungere la terra di Israele, il moto, la spinta che sente nel cuore ogni iniziato è il desiderio di andare oltre lo stato superficiale delle cose per ricercare la propria verità, il senso profondo della propria esistenza. Il nesso con l’iniziazione è anche dato dalla corrispondenza a questa ghematria della parola kelim, recipiente, l’iniziato deve essere un “vaso” capace di contenere la sapienza che la ricerca gli può offrire spendendo al meglio il proprio tempo, la propria esistenza, cento infatti è anche la ghematria di yamim, i giorni, i cicli della natura che si susseguono.
La ghematria della plenitudine del nome Qof è 186 come Maqom luogo, non un luogo in particolare ma ogni luogo, la santità dell’Eterno è in ogni dove e nessun luogo ne è privo, questo ce lo ricorda anche la particolare forma della Qof che ha una gamba che scende più in profondità di qualsiasi altra lettera dell’Aleph- Bet.
La vibrazione della Qof ha la capacità di toccare e nutrire tutto il Creato ed ogni forza in esso esistente persino quelle che comunemente definiamo forze del male, in cabala si parla di Altro Lato, il Sitra Achra forze “vampiriche” prive della capacità di sussistere senza appropriarsi dell’energia altrui, residui di antichi mondi che furono di cui non restano che spoglie vestigie, pur tuttavia con una loro funzione da assolvere. Secondo la cabala lurianica esse custodiscono delle scintille di santità perdute che devono essere ritrovate e riportate alla “luce”, la Qof è l’energia che le sostiene e che permette ai giusti di “scendere e risalire” indenni compiendo la missione.
Qof significa cruna dell’ago, si tratta di una porta stretta alla quale tutti possono accedere ma solo se avranno il discernimento che consente di liberarsi dal superfluo, la Qof rappresenta con un glifo il primo insegnamento che un libero muratore dovrebbe comprendere, quello che viene dato con l’allegoria dei metalli e la necessità di liberarsene, ogni volta che si entra in uno spazio sacro si varca una porta stretta, infatti nella sala dei passi perduti si invitano a fratelli a raccogliersi, quella dovrebbe essere un’opportunità di sgravarsi da tutti gli affanni ed i pesi della vita profana, un alleggerirsi da tutto ciò che è materiale per conquistare una dimensione diversa oltre lo spazio ed oltre il tempo profano.
La porta stretta della Qof è anche il passaggio oltre la vita terrena, l’attraversamento del velo delle apparenze, la distruzione di ogni vana illusione che può catturare l’essere umano in questa dimensione della sua esistenza.
La forma della lettera ricorda una Kaf ed una Vav congiunte il cui valore da 26 il valore del Tetragramma, il nome divino ineffabile ed impronunciabile YHWH, mentre le altre due lettere del nome Qof scritto per esteso, la Vav e la Peh, danno una ghematria di 86 Elohim. Nella Qof vi sono tutti i livelli del progetto della creazione e l’immanenza e la trascendenza divina che questa vibrazione attraversa.
Secondo un’altra scuola essa è composta da una Resh in alto al cui interno si trova una Zain, queste due lettere formano la parola ebraica zar, straniero, alieno, il concetto va inteso come essere estranei al sacro, lontani dal divino, nell’ebraismo religioso è la condizione di commette il peccato di idolatria, in senso più generale è l’ignorare la dimensione spirituale dell’esistenza, precipitando in una condizione di gretta dipendenza dall’effimero. Naturalmente come sempre avviene in cabala, che ha fra i suoi significati letterali la parola parallelo, anche questa combinazione ha ai suoi antipodi una condizione positiva ed auspicabile, la ghematria di Resh e Zain è 207 come la parola Raz, il segreto sublime, inteso come profonda conoscenza esoterica, e Or una delle parole per indicare luce.
Queste ultime considerazioni ci permettono di osservare come in Qof sia contenuta sia la parola kelim che la parola or, recipienti e luci la dialettica che governa la creazione e la vita dei mondi secondo la cabala, nella Qof si incontrano forze diverse, talvolta si scontrano per poi giungere in armonico equilibrio.
Qof è anche l’iniziale della parola Covid in ebraico moderno, il che non può non farci riflettere sull’ambivalenza di questa lettera, caratteristica da cui siamo partiti per descriverla, ci congediamo con l’auspicio che tutta l’umanità possa cogliere la vibrazione ambivalente della Qof, avendo la capacità di trovarsi solidale nell’affrontare la malattia e di maturare cogliendo gli insegnamenti che questa drammatica esperienza collettiva può lasciarci.
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