venerdì 3 aprile 2020

Damasco, ad un passo dall'altare. Pochi passi ancora per Gerusalemme

di Salvatore Sciuto



Ottenuto il Grado spirituale corrispondente a quello di Eccellentissimo Maestro, in virtù della pura aspirazione, col soccorso dell’Eccelso e magistralmente guidati dal Comandante degli Ausiliari (così come al Punto 144 del Rituale), i candidati all’esaltazione del sublime grado di Massone dell’Arco Reale, giungono «ad un passo» dell’Altare, con la benedicente protezione dei Dignitari e degli Ufficiali schierati in semicerchio (1).
Quindi, liberati dalle bende che coprivano i loro occhi, i candidati vengono esortati a prestare giuramento, inginocchiati e con le mani sulla Sacra Bibbia, la Squadra ed il Compasso (Punto 164).
Concluso tale importantissimo adempimento, il quale costituisce propriamente un Patto iniziatico, baciata la Bibbia, su ordine ricevuto, i candidati si alzano.
Dignitari, Ufficiali e Compagni vengono invitati a riprendere il loro posto nel Tempio.
Dopo ulteriori adempimenti rituali relativi alla «Prima preghiera», si giunge alla «Seconda preghiera». Ma prima che essa abbia inizio, il Comandante degli Ausiliari ordina che tutti si inginocchino.
Proferito il verbo relativo al Salmo 143 (Punto 174), il Comandante degli Ausiliari recita quanto vergato nei Salmi 137: 5 (Punto 175).
Rivolto ai candidati: Alzatevi, Fratelli.
« Vedo, ora, davanti a noi la fiorente città di Damasco.
Durante i secoli, essa è passata per molte vicissitudini, guerre e rivoluzioni.
Ma allorché altre città, regni e imperi hanno avuto un destino glorioso, per cadere, poi, in polvere, Damasco, questa venerabile città (2), sopravvive e le guglie delle sue torri s’elevano al cielo (3).
Avviamoci, ora, verso il Meridione.
Alla nostra dritta, vedo le foreste del Libano, dove i nostri antenati abbattevano gli alberi e preparavano il legname per la costruzione del primo Tempio.
La strada è stata dura ed aspra ed il cammino faticoso.
Ma grazie al sostegno e al favore di Io-Sono, la meta è, ormai, vicina.
Rimanete in questa valle (4), io salirò su quell’altura.
Per quanto è vero che sono vivo, ecco la città dei nostri padri.
Se io dimentico, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra le sue funzioni » (5).




1) - Perché in tale formazione?
2) - Perché alla città di Damasco viene dato l’attributo di «venerabile»?
3) - Quale il motivo di tale elevatezza?
4) - Per quale ragione viene impartito tale ordine?
5) - Cosa significano tali ultime parole?