martedì 10 dicembre 2019

Condividere e Coinvolgere. Ad Arezzo la Festa della Luce



“Diventarono deserti gli scranni della saggezza e i naufraghi del sogno aspettavano che si riaccendesse il faro della sapienza…siamo rimasti soli con le carni lacerate e il cuore scoperto e le mani bianche che si cercano”…Sono i versi di un fratello, il fratello Giannini, che il Gran Maestro Stefano Bisi ha voluto citare durante il suo intervento alla Festa della Luce, che il 7 dicembre da Arezzo ha dato quest’anno il via a tutte le altre,  per ricordare  le notti tempestose che il Grande Oriente d’Italia ha vissuto nel corso della sua storia recente… e dalle quali è sempre riuscito ad emergere più forte e saldo di prima.

“Mani che si cercavano – ha detto – quando era fatica essere fratelli e che però si sono ritrovate…” dopo il ciclone del 1981 – 1982 (la P2), e ancora quello 1992 – 1993 (l’inchiesta Cordova e la fuga di Giuliano Di Bernardo che allora guidava la Comunione). Proprio da Arezzo, ha ricordato il Gran Maestro,  partì una scissione che  ebbe poca fortuna nel Goi. Ma il capitolo di quella storia, ha detto, si è definitivamente chiuso … ”fatelo sapere a chi ci tolse il riconoscimento… che noi ci siamo e ci saremo…e che oggi siamo felici, perché un magistrato ha scritto nero su bianco che la  vicenda del 1992 non è come ce l’ha raccontata chi abbandonò il Vascello….chi lasciò tra le onde impetuose, ma è un’altra. Questo magistrato  ci ha dato ragione nel richiedere l’archiviazione della querela presentata nei miei confronti per diffamazione da chi abbandonò il Grande Oriente”.

“Noi siamo qui oggi –ha rimarcato il Gran Maestro- dimostrando di saper sempre reggere l’urto senza romperci, capaci di soffrire senza timore. Qui, in questa città, Arezzo, che è una delle capitali della Libera Muratoria. Città dell’oro, che brilla un po’ meno nelle fabbriche degli orafi, ma che risplende nel nostro cuore. Quell’oro che brilla e brillerà nelle parole e nei gesti di ognuno”.  “Ci siamo stretti la mano – ha proseguito il Gran Maestro-  in senso di amicizia e di fratellanza. E’ questo il significato autentico della Festa della luce,  una festa anche se non per tutti…” E il suo pensiero è andato a un ragazzo di 14 anni, un giovanissimo atleta, figlio di un fratello, che pochi giorni prima di una importante prova sportiva, si è tuffato in mare ed è rimasto bloccato. “Noi siamo tutti con lui –ha detto- pronti ad aiutarlo a tornare a una vita normale a realizzare i suoi sogni.  E’ questa la catena d’unione. La catena d’unione non sono parole, la catena d’unione ci fa rialzare dopo una caduta, ci fa vincere sfide impossibili, con la forza dei nostri sguardi,  la voce dei nostri cuori”…

“Noi siamo una comunità –ha rimarcato Bisi- una comunione che ha radici antiche e forti e sa costruire il futuro, luogo della bellezza e dell’armonia, che è un’orchestra dove ognuno sta al suo posto. Ci sono….i musicisti, c’è colui che la dirige…e c’è lo spartito, che tutti devono seguire…E qual è lo spartito del Goi. È il progetto e il percorso. Il nostro progetto e i percorsi condivisi È il futuro, al quale si arriva attraverso un percorso obbligato, una strada che ci deve portare ad essere migliori, non  i migliori – ha precisato - ma migliori. Noi crediamo che sia più importante  superare gli altri e ci dimentichiamo di noi stessi ma la gara che dobbiamo vincere è quella con noi stessi. E se sapremo migliorare noi stessi, riusciremo anche a migliorare il mondo che ci circonda e il pianeta in cui viviamo. Ma è un lavoro complesso che richiede costanza, determinazione, forza e salute e anche un po’ di follia...

“Questa caratteristiche sono state necessarie – ha spiegato- affinchè il Goi abbia potuto raggiungere risultati importanti della nostra storia…”. Poi il Gran Maestro ha fatto riferimento anche a un’altra importante battaglia, vinta dal Grande Oriente contro pregiudizi e fake news, raccontando del passo indietro compiuto dall’attuale presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, che,  attraverso una precisazione ufficiale, ha preso le distanze da  alcune dichiarazioni di Di Bernardo, che aveva fatto sue e rilanciato, ma delle quali aveva in seguito riscontrato l’infondatezza. “Morra –ha riferito Bisi- ha voluto dirci che la sua Commissione non ha registrato collusioni tra ‘ndrangheta e Goi…ognuno di voi può tirare le proprie conclusioni…Le ferite anche quelle del 2017 – ha proseguito facendo riferimento alla vicenda legata a Rosy Bindi- si sono trasformate in sorrisi. Ci abbiamo creduto tutti insieme…ed è chiaro il messaggio per il futuro. Un futuro che va vissuto con forza, armonia e serenità”.  Ma il Gran Maestro ha voluto concludere l’evento rievocando parole che vengono da lontano, quelle  di Lao Tze,  leggendario filosofo cinese del VI secolo che diceva: Perché ci sia pace nel mondo, è necessario che le nazioni vivano in pace. Perché ci sia pace fra le nazioni, le città non devono battersi le une contro le altre. Perché ci sia pace nelle città i vicini devono  andare d’accordo, perché ci sia pace tra i vicini è indispensabili che nelle case regni la armonia. E perché nelle case ci sia pace bisogna trovarla nel profondo del proprio cuore.  La pace, ha sottolineato Bisi,  si trova cercando di essere migliori, lavorando duramente su noi stessi con ottimismo, con l’ottimismo del velista che non aspetta nel mare in tempesta che si calmi il vento, ma aggiusta le vele…. Ma non tuttii fratelli – ha aggiunto- sono lupi di mare, ma apprezzano molti  la campagna, i giardini… a loro dico: non lasciate che le spine del gambo di una rosa offuschino la bellezza e il profumo del fiore, non lasciate che le spine, con il dolore che provocano, celino la bellezza della vita e spengano nel vostro cuore la voglia di vivere».

La Festa della Luce, che ha visto un’ampia partecipazione di fratelli, si è tenuta presso il Centro Congressi ad Arezzo in Via Lazzaro Spallanzani 23. Ad organizzarla il Collegio Circoscrizionale della Toscana. “Condividere e Coinvolgere”, il tema scelto per quest’anno.

Fonte: GOI