Rab Methibtha – Il Capo dell’Accademia. l’Accademia celeste è una specie di spazio sospeso tra il mondo dei vivi e il mondo a venire, i pericoli, per apprendere i segreti cabalistici, non mancano. Guardiani sospettosi ne custodiscono l’accesso e possono essere abboniti soltanto presentando loro dei lasciapassare, per altro (cosa curiosa) forniti dagli stessi guardiani: due rose, il profumo di queste rose, una mela o la sua fragranza.
Midraš ha-Ne’lam – Midraš Occulto presenta alcuni frammenti di trattati sconosciuti che si trovano soltanto in questo lavoro e che sembrano, per alcuni aspetti, più interessanti di altri presenti nello stesso Zohar. Il trattatello contiene commenti assai brevi, sull’esempio del Midraš classico, ad integrare alcune prescrizioni comprese nei versetti della Torah; ed è considerato una specie di commentario occulto su alcune sezioni del Pentateuco, di Genesi e dell’Esodo.
Sava de-Mishpatim – Il Discorso del Vecchio È questa una delle sezioni più note, importanti e belle dell’intero Zohar. Brevemente non è altro che la tra- smigrazione delle anime separate dai corpi.
Yanuka – Il Giovane È la storia del figlio di Rabbi Hammuna, l’Anziano saggio, raccontata da Rabbi Yiṣḥaq e Rabbi Yehudah che viaggiando insieme, lo incontrarono nel villaggio di Sachnin, dove abitava con la madre, vedova di Rab Hammuna. È questo, un bambino prodigio, non tanto per la sua straordinaria conoscenza della Torah, sia rivelata sia esoterica, non soltanto per la sua meticolosa osservanza delle mitzvóh, ma soprattutto per le sue percezioni spirituali soprannaturali e i poteri che gli consentono, nientemeno, di formulare dei rimproveri ai due Rabbini. Raccontando a Rabbi Šim’on bar Yoha’y, il loro colloquio col giovine, questi ne annuncia la morte prematura, affermando che «ogni fiamma che si eleva troppo alta, dura poco», poiché se un giovine rivela spesso dei misteri, non può vivere a lungo, dal momento che Dio stesso desidera gradire l’odore di una tale persona.