«È vero: chi gode ne sa più di chi riflette, o almeno sa meglio, è più felice. Ma che volete? Non dipendeva da me né ricevere né respingere tutte le idee che sono venute nel mio cervello per combattersi fra loro e hanno preso le mie cellule midollari per loro campo di battaglia. Quando si sono ben battute, io non ho raccolto dalle loro spoglie altro che l’incertezza. È triste avere tante idee, e non sapere con precisione la natura delle idee. Lo ammetto; ma è assai più triste, e molto piú sciocco credere di sapere quello che non si sa»
(Voltaire)