Una bella recensione al libro di Cammerinesi (Bonanno editore) sul Giornale di oggi. Strana storia quella di Rudolf Steiner. Doveva diventare, secondo i desideri del padre - modesto capostazione delle ferrovie austro-ungariche -, ingegnere ferroviario. Si era iscritto al prestigioso Politecnico di Vienna, che frequentava con grandi sacrifici pendolando dalla provincia. Ma tra le varie materie scientifiche vi era anche l'esame facoltativo di letteratura tedesca con un professore appassionato di Goethe. Leggendo il Faust, il giovane gradualmente si orienta verso la cultura umanistica ed è così entusiasta e preparato che il docente lo incarica di curare la pubblicazione delle opere scientifiche di Goethe, che erano (e sono ancora) assai sottovalutate. Steiner, giovanissimo, viene immediatamente apprezzato al punto da essere chiamato nel 1890 (era nato nel 1861) a Weimar - la Mecca degli studi goethiani - dove si sta approntando la mitica edizione critica delle opere del massimo scrittore tedesco. A Steiner spetta la cura degli scritti scientifici che diventano il fondamento della sua concezione del mondo.
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