lunedì 6 giugno 2016

Tiziano Busca: «Siamo la Massoneria che vuol fare sognare»

Tiziano Busca, a sinistra, con Marco Rocchi, Marco Colombo e Mauro Cascio

Si è svolta a Pesaro la presentazione del libro di Tiziano Busca, «Rito di York. Storia e metastoria» (Tipheret). Marco Rocchi, introducendo i lavori, ha ricordato il ruolo della Massoneria, il suo grande compito spirituale, che è quello della ricerca di senso al di fuori dai dogmi religiosi, il suo importante contributo nella storia. E la Massoneria, ha detto, ha tante anime, fra cui quella del Rito di York, il più diffuso rito di 'perfezionamento' nel mondo.
«Questo è un libro importante», ha aggiunto Mauro Cascio, «perché combatte una tendenza sempre più marcata a intendere la Massoneria come un'associazione di volontariato, in cui il cuore della Massoneria, cioè la ricerca iniziatica, è sempre relegata alla periferia della considerazione. Tiziano Busca invece chiarisce i termini della partita: dice cosa il lavoro di Loggia fa e cosa non fa. Ci racconta il ruolo dei Capitoli, dei Concili, delle Commende, che sono intimamente connessi nella sublimazione del lavoro spirituale. Se io mi sono soffermato spesso, nei miei scritti, nella ricostruzione della Massoneria del passato, per raccontare come era, devo riconoscere che rimango intrappolato in operazioni archeologiche, fredde, morte. Tiziano, che oltre ad essere l'autore di questo libro è anche il Sommo Sacerdote del Rito, è invece pensiero in atto, è vita, è la Massoneria dell'oggi che può diventare la Massoneria del futuro».
«E dopo che il filosofo ha parlato di Dio, toccherebbe allo psicologo parlare dell'Io», ha scherzato Marco Colombo. Il processo di individuazione del resto è così simile al lavoro che l'iniziato fa su di sé. Perché il lavoro 'in re' nelle cose, rinvia analogicamente, sempre, a un lavoro di introspezione e di sgrossamento della pietra.
Tiziano Busca non si aspettava l'accoglienza che sta avendo questo volume, tutte esaurite le copie dei primi due appuntamenti di Rimini, bene anche a Torino, al Salone del Libro. «Sono contento perché c'è interesse. Dobbiamo essere noi a presentarci, a farci conoscere, con la nostra storia, la nostra eredità». Perché esiste una sola Massoneria, che è quella della nobiltà del pensiero e del viaggio delle culture. Ci sono state troppe pietre d'inciampo nei nostri sentieri ed è ora di far capire che noi siamo il cammino e la meta, non siamo gli incidenti. Siamo la Massoneria che vuol fare sognare, non le tante deviazioni che non trovano sonno.

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