“Solve et Coagula è il titolo della mostra di Gerry Turano allestita a Roma, nel foyer di Casa Nathan, Centro Polifunzionale del Grande Oriente d’Italia, fino a sabato 11 giugno.
Il titolo dell’esposizione è programmatico ed esprime perfettamente il pensiero filosofico e concettuale su cui si fonda la ricerca artistica di Gerry Turano: l’entusiasmo nell’affrontare il gioco dell’arte e, nello stesso tempo, l’investigazione culturale profonda, rigorosa, su alchimia, gnosticismo, ermetismo.
Solvere, sciogliere dividere, liberare… Coagulare, rapprendere, addensare, unificare, ricreare… La formula alchemica si riferisce a un’operazione spirituale, dove la trasmutazione della materia allude alla rinascita, alla ricostruzione dell’io. Quindi la ricerca artistica è per Gerry Turano un’operazione catartica. Una necessità di espressione con la quale, nel tentativo di sublimazione della materia in opera d’arte, egli trova la sua personale crescita spirituale, la sua personale evoluzione da Artefice ad Artista.
La materia è il punto di partenza del suo processo artistico, protagonista della prima fase del suo lavoro. Ed è una materia povera, rozza, grossolana. Turano nella sua continua e progressiva evoluzione nel campo delle arti figurative, ha utilizzato e utilizza svariate tecniche (disegno, collage, pittura, scultura) e materiali (china, acquarello, acrilico, carte da pacchi, fogli di giornali, colla, polistirolo, gesso creta, cemento), la materia dell’Artefice che, aggregando materiali diversi, crea e combina segni e forme, emanazioni dirette del suo pensiero.
Alla componente intellettuale del suo fare artistico, Gerry Turano contrappone una vena ironica concettuale, dove quest’ultimo termine sta a indicare quanto l’ironia proposta sia a volte più importante della percezione estetica dell’opera stessa. Questo umorismo spesso sarcastico, si riscontra nel segno e, ancor di più, nel titolo dei suoi lavori e caratterizza anche altri filoni lavorativi a cui Turano si è dedicato e si dedica parallelamente, come il fumetto, la fotografia, la scrittura.
Con questi mezzi Turano continua a creare le sue Architetture (elementi costruiti), che vagano nello spazio, esplorano si frammentano, si ricostruiscono in un eterno divenire alla ricerca di nuovi equilibri.
(Lucia Collarile, maggio 2016, estratto dalla brochure della mostra)
Fonte: GOI