giovedì 12 novembre 2020

Massoneria e Cabala. A proposito di Tubalcain

di Luca Delli Santi



«Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama». 
Questo è il verso con cui ci viene presentato questo personaggio, di lui sappiamo solo che è discendente in linea diretta da Caino e che è "padre  di tutti quanti lavorano il ferro".
Si tratta di una figura con un alone sinistro, la ghematria del nome è connessa con il concetto di vendetta, ed è collocato, come tutta la discendenza di Caino, a nord del Gan Eden,   sito ad oriente, la direzione della sephira Ghevura’.
Per quale ragione questo nome è la parola di passo del Maestro Muratore? L’esegesi connette l’arte di lavorare i metalli con la tecnologia, è un precursore della scienza moderna,  la sfera di influenza governata dalla sephira Bina’, lo scrivemmo nel nostro precedente articolo. L’arte  di Tubalkàin consiste nel cesellare con pazienza, analizzare e trasmutare il metallo  è un lavoro di ingegno, proprio come quello del libero muratore. La strada che conduce alla Conoscenza unificatrice, alla consapevolezza dell’unità nella molteplicità passa attraverso gli strumenti dell’intelletto umano, le cinquanta porte della Comprensione, di Biná.
תובל קין  come si può osservare il nome in ebraico inizia con la lettera Tav, un ulteriore legame con l’avo, la Tav è il sigillo che l’Altissimo pose sulla fronte di Caino, segno indelebile dell’abominevole crimine commesso ma anche della potenziale rettificazione che non è mai definitivamente persa per nessuno.
L’artigiano Tubalkàin è un fabbro, un metallurgico, la sua abilità consiste nel conoscere la natura dei metalli, le proprietà intrinseche, intuirne l’anima sottile e separarla dallo spesso. Si tratta, come è evidente, di alchimia egli fu il primo alchimista, per questo il suo nome viene consegnato al Maestro Muratore come parola di passo, la maestria consiste nella capacità di separare lo spesso dal sottile, il grossolano dall’essenziale. L’iniziazione hiramica conferma il potenziale affidatogli fra le Colonne, quando dal mondo profano fu ammesso nel tempio, e la rende autentica potenzialità trasmutatoria.
Il libero muratore lavora alla propria elevazione ma anche al bene ed al progresso dell’umanità, la Tav ci rammenta che la reintegrazione nello stato adamitico non è un percorso individuale, al contrario riguardo l’umanità tutta, anche "chi ha varcato i confini ed è sceso nelle regioni più basse dello spirito". Nel nome c’è anche la Qof, l’unica lettera dell’alfabeto il cui ideogramma scende sotto la riga di scrittura, ma c’è anche la Lamed, l’unica che vi sale oltre, la "torre volante", caratteristica che accomuna questo nome con la parola cabala ףבלה
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