martedì 13 gennaio 2015

L'Inizio nel simbolismo della Tradizione Occidentale

Giano Bifronte

Sul suo Zibaldone interessanti riflessioni esoteriche sull ‘inizio’ di Sergio Magaldi. In Occidente il Capodanno ha radici molto antiche ed è un rito di passaggio. Ci lasciamo dietro un anno, che spesso archiviamo come caotico o da dimenticare, e investiamo tutte le nostre speranze sull’anno nuovo, come se l’anno nuovo possa in qualche modo ricomporre il caos in qualcosa di armonico. «Lo sapevano bene gli antichi egizi che, nel loro Pantheon, ponevano la dea Maat,  a ristabilire l’ordine cosmico perennemente in procinto di precipitare nel caos».
Gli antichi romani celebravano il nuovo inizio onorando Giano bifronte, che con il suo duplice volto guarda contemporaneamente dietro e avanti a sé. La festa di Ianus si celebrava il primo giorno di gennaio, mese che da Ianus prese il nome. Ianus bifronte rappresenta in vari simbolismi la possibilità di una nuova iniziazione, di un passaggio da una vecchia condizione di caos profano a qualcosa di diverso (cioè una illuminazione che ci aiuti a comprendere e superare il dualismo della dimensione cosmica, dice Magaldi). Nell’iniziazione massonica ritroviamo il motivo del frastuono che accompagna i viaggi dell’iniziando all’interno del Tempio, che via via affievolisce fino a scomparire del tutto con l’avvento della luce. Proprio come i fuochi d’artificio.

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