15. Il Maestro disse: «Imparare senza pensare porta a nulla; pensare senza imparare è pericoloso».
17. Il Maestro disse: «You, ti insegnerò che cos’è la sapienza. Quel
che sai, riconosci di saperlo. Quel che non sai, riconosci di non
saperlo. Ecco la sapienza».
(Confucio, I dialoghi, II, 15, 17)
«Πολυμαθίη νόον ἔχειν οὐ διδάσκει».
[Il sapere molte cose non insegna a pensare in modo retto.]
(Eraclito, fr. 40)
«Aliter enim cogitatur res cum vox eam significans cogitatur, aliter cum id ipsum quod res est intelligitur».
[In un modo infatti una cosa è pensata, quando si pensa la voce che significa questa cosa, e in altro modo quando si intende ciò che propriamente è questa cosa.]
(Anselmo D'Aosta, Proslogion, IV, 3)
«Come la più ricca biblioteca, se è in disordine, non è utile, quanto una piuttosto moderna, ma ben ordinata; parimenti la più grande quantità di conoscenze non elaborate a fondo con il proprio pensiero vale assai meno di una quantità molto minore di esse, che però sia stata pensata a fondo e da più punti di vista. Infatti soltanto la combinazione, svolta in ogni senso, di quello che sappiamo, e mediante il confronto di ogni verità con ogni altra, è possibile assimilare il proprio sapere e averne sicuro possesso. Si può pensare a fondo soltanto ciò che si sa, perciò bisogna imparare qualcosa, ma si sa, altresì, soltanto ciò che si è pensato a fondo».
(A. Schopenhauer, Parerga e paralipomena, II, § 257) (Confucio, I dialoghi, II, 15, 17)
«Πολυμαθίη νόον ἔχειν οὐ διδάσκει».
[Il sapere molte cose non insegna a pensare in modo retto.]
(Eraclito, fr. 40)
«Aliter enim cogitatur res cum vox eam significans cogitatur, aliter cum id ipsum quod res est intelligitur».
[In un modo infatti una cosa è pensata, quando si pensa la voce che significa questa cosa, e in altro modo quando si intende ciò che propriamente è questa cosa.]
(Anselmo D'Aosta, Proslogion, IV, 3)
«Come la più ricca biblioteca, se è in disordine, non è utile, quanto una piuttosto moderna, ma ben ordinata; parimenti la più grande quantità di conoscenze non elaborate a fondo con il proprio pensiero vale assai meno di una quantità molto minore di esse, che però sia stata pensata a fondo e da più punti di vista. Infatti soltanto la combinazione, svolta in ogni senso, di quello che sappiamo, e mediante il confronto di ogni verità con ogni altra, è possibile assimilare il proprio sapere e averne sicuro possesso. Si può pensare a fondo soltanto ciò che si sa, perciò bisogna imparare qualcosa, ma si sa, altresì, soltanto ciò che si è pensato a fondo».