Un particolare del rosone della Cattedrale di Notre-Dame
di Laura Miriello
Se ogni principio di manifestazione terrena si origina da un principio archetipale costituito da una forza che potremmo definire come 'Volontà creatrice' e da una direttrice frequenziale che potremmo definire come 'idea di volontà', quest’ultima non sarebbe altro che l’ espressione sul piano mentale creativo della primigenia volontà creatrice. Volontà e idea necessitano per la loro manifestazione sul piano terreno della 'forma', ovvero il contenitore geometrico che attraverso linee, punti, numeri 'genera' nel piano materiale l’immagine di questo processo creativo divino. La realtà così come noi la osserviamo e decodifichiamo, dunque, non sarebbe altro che la rappresentazione di questo processo creativo divino e della sua manifestazione sul piano mentale cioè 'l’idea', e della sua 'rivelazione' nella forma 'materiale' di cui è costituito il piano fisico.
Ecco dunque il ragionamento
filosofico su cui si fonda tutta la
geometria sacra, la quale studia le fasi di questo processo creativo
sacro attraverso lo studio delle leggi dell'Universo come manifestazioni della
sacralità della volontà creatrice, per mezzo della Scienza delle Forme, al fine
di identificare i principi fondamentali ed i rapporti che governano ed interconnettono Macrocosmo e Microcosmo. Dunque secondo questo sistema di
pensiero filosofico, non esisterebbe nulla di puramente casuale nel Cosmo (che infatti
in greco significa letteralmente 'ordine') e lo studio
delle leggi morfogenetiche permetterebbero
la conoscenza del divino, in quanto in base a questo paradigma di pensiero, la
creazione rispecchierebbe perfettamente il suo Creatore.
La Geometria Sacra che studia tali
leggi veniva e viene utilizzata per vivere in accordo con le armoniche
vibrazionali che sottendono la manifestazione fisica; non a caso nella costruzione di una città o di una comunità,
così come nella strutturazione degli spazi
abitativi, tale conoscenza sarebbe importantissima per mantenere
attraverso l’equilibrio delle forme, armonia e salute. La saggezza cinese
esprime queste conoscenze nel Feng
Shui, quella indiana nel Vastu ed
in Occidente lungo l’arco dei secoli la costruzione di templi e cattedrali si
sono basate sulle leggi della geometria
sacra. Oggi parte dell’architettura moderna sta tentando un recupero di quest’antica consapevolezza tramite la Bioarchitettura.
Le forme geometriche perfette
farebbero parte del Mondo delle
Idee di cui parlava Platone, contrapposte al Mondo dei Fenomeni ove qualunque
manifestazione è, per sua natura, imperfetta e impermanente. Lo studio della
Geometria Sacra, come quello della Matematica
Sacra, permetterebbe di 'risuonare' con la Mente di Dio. Mezzo necessario per giungere a tali conoscenze, è
quello di evitare di avere la presunzione di poter scrutare l'imperscrutabile con
il nostro limitato intelletto e permetterci di avvicinarci al Grande Mistero
con la mente intuitiva. La Geometria Sacra ha il suo
peculiare alfabeto fatto di punti, linee, cerchi, piani e volumi; questi simboli rimandano ai
principi di creazione-manifestazione, preservazione-conservazione e
trasformazione-distruzione su cui si basa l'intera Creazione Cosmica. La geometria sacra come la
matematica sacra fondano dunque i loro postulati su principi che
apparterrebbero all’antica conoscenza ermetica, ogni forma così composta non
sarebbe altro che un 'sigillo' della manifestazione divina; studiandone i
principi della forma e delle regole matematiche alla base della sua formazione
potremmo risalire ai principi archetipali della mente divina che l’avrebbe
generato. Il postulato della tradizione
ermetica, secondo quanto affermato nella tavola smeraldina di Ermete Trismergisto sarebbe: ”Come è in alto
così è in basso”, dunque se davvero la
realtà è uno specchio in cui la mente divina si rifletterebbe, quali sarebbero i significati reconditi celati
dietro alcune delle forme geometriche più note nel mondo della
manifestazione reale?
Andremo per adesso ad esplorare in particolare
solo alcuni di queste figure o elementi
principali della geometria sacra, essendo vastissimo l’argomento. Analizzeremo, il Punto, la Linea e il Triangolo. Il Punto è simbolo dell'Origine,
del Principio e
del Centro di Tutte le Cose,
dell'Unità, dell'Essenza; a livello psicologico è
simbolo di stabilità, di focalizzazione su di un preciso obiettivo,
di centratura ma anche
di fissazione e staticità. Il Punto corrisponde, in
Matematica Sacra, al numero 1, l'Unità Divina primigenia da cui tutto promana,
il Principio Emanatore Creatore del Cosmo intero. Il Punto ha dimensione zero e sebbene
vedere e disegnare un punto sia per noi cosa abituale, in realtà è invisibile
essendo adimensionale, come il Principio universale di cui è simbolo. Il Punto simboleggia la centralità e
la centratura interiore, sue naturali estensioni simboliche sono il cerchio puntato (simbolo
astrologico del Sole) e la croce (che
nasce dall'irradiazione del Punto nelle Quattro Direzioni). Il Punto
centrale rappresenta il coordinatore immobile
ed unitario di tutto ciò che è mutevole e molteplice, è il fulcro della Creazione ed essendo l'Origine è anche la Fine, Ciò da cui il Tutto è
stato emanato e Ciò in cui il Tutto verrà riassorbito, l'Alpha e l'Omega al tempo stesso. Il Punto è anche una delle possibili
rappresentazioni dell'Omphalos (in
greco = ombelico), l'Ombelico del Mondo, cioè il Centro Sacro della Terra che
costituisce il punto di incontro tra i regni celesti e terrestri, il luogo dove
ha avuto origine la Creazione e
dove è quindi possibile far esperienza del Divino. Infine il punto nella concezione
geometrica sacra essendo l’espressione della staticità e totalità del tutto,
rappresenterebbe proprio il divino espresso fuori dalle dimensione del tempo e
dello spazio, oltre le categorie ontologiche dello spazio e del tempo si può
fare esperienza del divino, come luogo separato appunto dalla materia che si
esprime invece in un universo costituito
da categorie generate dalla mente psichica.
La Linea è l'estensione in una sola dimensione del Punto (la
retta). È quindi il simbolo dell'estensione del pensiero creatore divino
e dell'emissione diretta di energia, in questo senso rappresenterebbe la polarità maschile. La linea rappresenterebbe così la continuità tra l’ente-agente
divino creatore e l’ente umano ricevitore di questa energia, ma se messa
di traverso la linea può essere il simbolo dell’ interruzione e separazione
del dialogo fra il divino e la sua creatura. La linea dunque rappresenterebbe nella concezione architettonica della forma,
il ponte di collegamento fra le diverse
idee archetipali che si esprimono nell’equilibrio geometrico architettonico. La fabbrica gotica medievale
fu in tal senso l’espressione più forte, ove la cattedrale era di fatto un luogo
di 'passo e conoscenza' del divino attraverso la mistica della forma sacra. Il
simbolo agiva misteriosoficamente attraverso l’impressione del bello e del
misterico nella mente inconscio anche del volgo, il quale subiva così la fascinazione e il timore del
mistero divino veicolato dalla Chiesa di Roma e dagli ordini cavallereschi, attraverso
l’imponente maestosità delle fabbriche gotiche. La linea infine può essere disegnata in orizzontale a
rappresentare la dimensione umana e terrena oppure in verticale a
rappresentare la dimensione celeste e spirituale. Altre varianti che
acquisiscono ulteriori, intuitive, sfumature simboliche sono la linea obliqua, spezzata e curva.
Nell’ambito della matematica sacra la linea rappresenta il 'continuo' (o retta
dei numeri reali) cioè l’insieme consequenziale di tutti i numeri reali (insieme
R). Il continuo è un insieme infinito di numeri le cui proprietà sfuggono alle
regole della matematica ordinaria,infatti non è numerabile come poter contare i
numeri presenti su una retta?
Nell’ambito dell’architettura
religiosa la figura del Triangolo viene
spesso usata per simboleggiare la dialettica divina in contrapposizione con la
dialettica terrena del quadrato. Il triangolo è associato alla simbologia del numero 3,
essendo un poligono (cioè
una figura geometrica piana delimitata da una linea spezzata chiusa)
con 3 angoli, 3 lati e 3 vertici. Il Triangolo ed il numero 3 sono simboli della perfezione
Divina, in quanto racchiudono l'1 (Unità
- realtà spirituale) ed il 2 (dualità
- realtà materiale). Il Triangolo è la prima di tutte le figure piane regolari,
nella suo aspetto equilatero simboleggia l'armonia e la proporzione ed
esprime un senso di equilibrio
dinamico tra le parti (mentre il Quadrato esprime un senso di
equilibrio statico). La dimensione di dinamicità del Triangolo gli
deriva dalla forma appuntita che richiama un tendere verso, una sorta di
freccia direzionale che quando è rivolta in alto esprime l‘aspirazione
spirituale (Fuoco - Yang), quando
è rivolta in basso la discesa materiale gravitazionale (Acqua - Yin); l'una è semplicemente il
riflesso dell'altra. Alla base delle principali teogonie
vi è sempre una famiglia di 'generatori' della razza umana, ovvero un’unità che
accoppiandosi con se stessa genererebbe un essere a lui perfettamente
corrispondente se pur opposto (da qui si originerebbe la scissione dell’anima
primigenia nel maschile e femminile) e da questa unione nascerebbe un 'terzo'
spesso identificato con una terza divinità
solare o salvifica incarnatasi di volta in volta in varie figure metastoriche
(Horus, Mitra, Cristo). Dunque il racconto della nascita
della 'razza' secondo le varie tradizioni misteriosofiche verrebbe sintetizzata
nella figura geometrica del triangolo, motivo per cui veniva spesso usato sui
laterizie e timpani dei portali associato ad altre figure geometriche quasi a
'narrare' nel grande libro di pietra delle cattedrali la storia nascosta dei
misteri divini. I lati del Triangolo possono rappresentare: le
tre componenti fondamentali dell'essere umano (Corpo, Mente, Spirito); i tre regni
fondamentali del Cosmo (Inferiore-Demoniaco,
Intermedio-Umano, Superiore-Divino); i tre principi
fondamentali dell'Alchimia (Sale,
Mercurio, Zolfo); i tre gradi della Massoneria (Apprendista, Compagno d'Arte, Maestro);
i tre aspetti di Dio del Cristianesimo (Padre,
Figlio, Spirito Santo); la trimurti dell'Induismo (Brahma, Vishnu, Shiva); le
prime tre emanazioni della Qabbalah (Kether, Binah, Chokmah); la trinità egizia (Osiride, Iside, Horus); ecc. Tutti
i principi enunciati esprimono una sostanziale unità detta 'Trinità dei Principi'. In
Massoneria le qualità connesse al Triangolo vengono espresse con il simbolo
del Delta Sacro (o
'Delta Luminoso') al cui interno sta l'Occhio Divino, onniveggente ed
onnisciente, del Grande Architetto dell'Universo.