Verne, nelle sue opere, si è avvalso spesso dell'artifizio del "gioco" per celare profondamenti significati gnostici e massonici. In questo caso utilizza l'antico Gioco dell'Oca, originario dell'Antico Egitto, ma probabilmente inventato dai Troiani. Nel gioco si incontra un'oca ogni nove caselle e il percorso è composto da sette volte nove caselle. Il sette ed il nove, in molte tradizioni, sono numeri considerati sacri. Nel gioco, inoltre, vi sono diverse caselle che corrispondono ad altrettante penalità: il ponte simbolo di passaggio (da un grado ad un altro, nella Tradizione massonica); il labirinto che ci ricorda Teseo ed il Minotauro; la prigione a simboleggiare i desideri materiali dai quali dobbiamo imparare a distaccarci; la foresteria che accoglie il pellegrino; il pozzo che si trova a metà del tracciato e rappresenta un mezzo di comunicazione con il ventre della Madre Terra e la cui verità potrebbe portare al raggiungimento della conoscenza e della divinità (vedi anche "La razza che verrà" di Edward Bulwer-Lytton o le teorie di Renè Guénon sul Re del Mondo). Leggi tutto l’articolo cliccando sul titolo.
Fonte: Luca Bagatin
Fonte: Luca Bagatin