sabato 4 luglio 2009

I MASSONI A FIRENZE SECONDO OLINTO DINI

Il 17 marzo 1981 due magistrati, accompagnati da ufficiali della Guardia di Finanza, si presentano in uno stabilimento industriale a Castiglion Fibocchi, nei pressi di Arezzo, per acquisire documentazione nello studio di Licio Gelli, maestro venerabile della Loggia Propaganda 2. Nelle settimane successive la rivelazione dei documenti rinvenuti tratteggia l'ipotesi di una congiura ai danni dello Stato e della società democratica in cui la Massoneria sarebbe parte di un complotto che la lega alla mafia e ai terrorismi. Da queste accuse la Massoneria italiana non si è mai totalmente ripresa. Negli anni successivi l'opinione pubblica ha assistito ad altre inchieste giudiziarie che hanno lambito le Logge, a scissioni del Grande Oriente, a scomuniche dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra. E dire che in occasione della Gran Loggia del marzo 1978 il Gran Maestro del GOdI, il fiorentino Lino Salvini, aveva potuto vantare il sostegno di quasi 20.000 fratelli. Com'è possibile che la Massoneria italiana sia passata in pochi anni dal massimo fulgore alla peggiore crisi endogena? Per andare a leggere tutto l'articolo di Nicola Novelli pubblicato su nove.firenze.it Clikka quì.