Già in altri "Post" abbiamo pubblicato di Simonetta Cerrini. Ne riparliamo pubblicando la notizia che ha visto Franco Cardini presentare a Ovada il libro "La rivoluzione dei Templari" di Simonetta Cerrini.
La storia dei templari è costellata di vicende oscure, episodi favolosi e figure mitiche. A partire dal processo all'ultimo maestro dell'ordine del Tempio, Jacques de Molay, torturato e messo al rogo nel 1314 a Parigi, i misteri si sono moltiplicati fino ai nostri giorni, al punto che l'alone fantastico in cui sono avvolti i "Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone " tende a riemergere ancora oggi nelle opere che ne ripercorrono le gesta.
Simonetta Cerrini, studiosa che da anni si occupa di questo argomento, si pone l'obiettivo di sfatare le leggende fiorite nel corso dei secoli, di abbandonare i luoghi comuni storiografici e soprattutto di intraprendere nuove vie di ricerca basandosi sull'analisi sistematica dei testi fondatori dell'ordine del Tempio.
Grazie a un accurato esame di nove manoscritti e di documenti coevi, viene così alla luce la visione "rivoluzionaria" dei templari e del loro rapporto con la fede.
Proprio quando nel mondo cristiano si afferma la netta separazione tra chierici e laici, e i primi assumono l'esclusiva gestione della sfera del sacro, l'ordine del Tempio rivendica una piena autonomia spirituale anche per i laici. I templari rappresentano dunque un elemento di rottura nella partizione della società medievale: sono al tempo stesso oratores e bellatores, proprio perché non aderiscono in senso stretto né al modello di vita clericale, né a quello cavalleresco. Sono dei cavalieri ma seguono senza esitazioni una regola "antieroica"; sono dei frati ma seguono rigorosamente una regola "antiascetica".
Attraverso la puntuale e affascinante ricostruzione della loro dottrina, Simonetta Cerrini ci racconta la vita quotidiana di questi singolari cavalieri, scandita allo stesso modo dalla preghiera e dalla guerra, e ci svela un aspetto ancora sconosciuto della loro attività: al di là dell'impegno militare nell'esercito crociato, i templari utilizzarono l'autonomia spirituale di cui godevano per diffondere il cristianesimo in lingua volgare e per confrontarsi con altre esperienze religiose.
Nel cuore della società medievale d'Oltremare, infatti, furono gli unici fra tutti i cristiani d'Europa a diventare interlocutori privilegiati dei cristiani d'Oriente e dei musulmani. In un'epoca come la nostra, segnata da un durissimo scontro fra integralisti islamici e tradizionalisti cristiani, l'archetipo della fede templare può dunque indicare la via per un possibile dialogo e una reciproca comprensione tra i monoteismi e le differenti culture.
Fonte: http://www.agenfax.it/