mercoledì 14 gennaio 2009

IL MESSALE DEI TEMPLARI DI REGGIO EMILIA

Il Messale dei Templari di Reggio Emilia.

Ieri nella Chiesa di San Filippo Neri,  a Reggio Emilia, (richiama il post con cui ne abbiamo dato comunicazione clikkando quì) si è tenuta la presentazione del volume e dell'allegato dvd. Oggi completiamo la comunicazione con queste note che il Comp. Remo Z. ci aveva fatto pervenire.

Il “Missale Vetus ad usum Templariorum”, proveniente dalla Mansione della Mucciatella di Reggio Emilia, è l’unico manoscritto liturgico di certo uso templare conosciuto in Europa ed è la prima volta che viene approfonditamente analizzato. 

Attraverso un vasto progetto editoriale, è stata ricostruita la vita quotidiana dell’ordine in Occidente e a Reggio Emilia. Il quadro dipinto a più mani da vari esperti del settore delinea un affascinante affresco dell’ordine monastico-cavalleresco medievale. Un viaggio documentale sulle tracce di ciò che resta dei Templari in Italia e in Terra Santa, che getta nuova luce sulla presenza dei Cavalieri del Tempio in territorio reggiano.


La Fondazione Manodori ha accompagnato l’edizione di questo volume con l’intento di contribuire alla diffusione della cultura e della storia locali e, nel contempo, approfondire temi ancora oggi aperti e non sempre di facile lettura. Il volume. Ma chi erano i monaci-cavalieri che combatterono per difendere la cristianità contro gli infedeli? Come divennero tanto potenti da possedere 9.000 mansioni delle quali oltre 200 in Italia? E perché, dopo duecento anni di grandezza e onori, all’improvviso l’Ordine dei cavalieri Templari scomparve? A queste domande cercano di rispondere il volume, con contributi di specialisti in discipline diverse, e il filmato allegato.

La mansione della Mucciatella.
Il messale, con quel “Isti sunt libri Mocadelis”, ci svela l’appartenenza alla casa templare della Mucciatella, oggi Puianello. La ricerca propone un’accurata analisi dell’Ordine e delle ragioni del silenzio che oggi lo circonda.

Vincenzo Valentini porta avanti un’indagine sui Templari in Italia. Il saggio di Danilo Morini approfondisce invece i tratti dei Templari di Reggio Emilia, i loro rapporti con la città e il territorio e che significato avesse la Chiesa di Santo Stefano.

Dolores Boretti analizza la cultura alimentare e le valenze simboliche e religiose che assume. Ed è Cristina Dondi, studiosa di testi liturgici e docente all’Università di Oxford, che si avventura nell’interpretazione del testo e del calendario che contiene. 

Sospensione o soppressione”.

Nel 1312 Clemente V “sospende” il Tempio. Il Papa non si pronuncia con sentenza definitiva, ma con provvedimento apostolico, e sembra voglia indicare che la questione dei Templari non sia effettivamente conclusa. Ma dopo la morte del Gran Maestro, Jacques de Molay, nel 1314, muore anche Clemente V e, a distanza di qualche mese, lo stesso Filippo IV.  Con la morte dei tre protagonisti della vicenda si conclude una fase della storia della Chiesa, che certamente appare ancora oggi poco chiara e piena di contraddizioni. La dispersione dei Templari e dei loro beni e, soprattutto, la stabilità che nel tempo ha acquisito la decisione presa nel concilio hanno fatto sì che la sospensione - che in ambito giuridico avrebbe un’efficacia momentanea - si sia trasformata in una vera e propria soppressione. Nel 1312, quindi, i beni dei Templari vengono assegnati agli Ospitalieri, senza alcuna continuità spirituale. Qualunque tentativo di ripristino dell’Ordine sarà dunque vano.  Il Tempio appartiene alla storia. Oggi restano segni e simboli di una forte spiritualità, legata ad un spirito guerriero.

Fonte:http://www.fondazionemanodori.it/