giovedì 2 luglio 2020

Cabala e Massoneria. La lettera Mem

di Luca Delli Santi



La Mem è la matrice al cui interno prendono forma i fenomeni del creato, a livello umano è il grembo della donna con la sua capacità generatrice.
È la vibrazione di una forza centripeta, un ripiegamento verso l’interno, è il flusso dei cambiamenti che attraversano l’esistenza umana, nascita, crescita, morte, nuova vita.
L’ideogramma originale rappresentava una linea ondulata, il cui scopo era richiamare il movimento di un flusso d’acqua, l’elemento a cui questa lettera è connessa. Siamo in presenza di un glifo che manifesta la polarità femminile, la forza generatrice, il fluire del tempo.
Utilizzando l’ath-bash, uno strumento esegetico che consiste nella sostituzione della prima lettera con l’ultima e così  proseguendo…, la Mem viene sostituita da Yod, se unite queste due lettere formano la parola Mi,  Chi. La Mem ci spinge a porci la grandi domande: chi siamo, quale lo scopo della nostra esistenza? E’ il tarlo del pensiero umano che lo spinge a porsi i grandi interrogativi, ad intraprendere la ricerca del senso ed i percorsi in cui questa si svolge.
La Mem è purificazione, questo attributo ci viene indicato dalla  ghematria, il numero quaranta che compare ripetutamente nelle Sacre Scritture, indica approssimativamente la durata di una generazione umana, 40 furono i giorni del Diluvio, i giorni di Mosè sulla montagna, i giorni dell’esplorazione di Canaan, i giorni di meditazione di Gesù nel deserto, e molti altri esempi si potrebbero citare.
E’ il numero che, simbolicamente indica il periodo necessario a trarre frutto da un’attività umana, anticamente la cabala veniva insegnata solo agli uomini che avessero compiuto i quarant’anni, fossero sposati ed avessero figli, ed ancora oggi molti maestri ritengono che solo a partire da questa età si possa effettivamente trarre beneficio dallo studio e dalla pratica di questa disciplina.
Il numero quaranta è connesso con la purificazione, ovvero con un processo in cui ci si libera di ciò che è superfluo, in alchimia la vibrazione della Mem e di questo numero governano l’opera al nero, a cui si ispira la parte iniziale del Rito di iniziazione massonica. Nel Gabinetto di Riflessione il neofita incontra il ben noto acronimo V.I.T.R.I.O.L., è la forza centripete della Mem che consente di esplorare i più reconditi recessi dell’ Io, di individuare le domande giuste da porre ed infine di trovare, forse, in se stessi le risposte.
Nella cabala si adotta una nota espressione: “vuotare per riempire”, questa metafora ci indica la necessità di evolvere continuamente nelle nostre presunte conoscenze, quando pensiamo di avere raggiunto un traguardo la pratica cabalistica ci inviata prontamente a superarlo ad andare oltre, questo complesso processo evolutivo viene rappresentato nel Rito di York con lo svilupparsi delle diverse elevazioni fra le tre camere, un percorso logico che viene proposto ai Compagni dotandoli di volta in volta di più efficaci strumenti interpretativi del proprio essere e del proprio essere nel mondo.
L’elemento dell’acqua è connesso alla purificazione, ma come tutti i simboli si presta a letture ambivalenti, esso rappresenta anche i meandri più inesplorati del nostro inconscio, pulsioni, desideri, richiami verso gli istinti più bassi della materia, ma è anche simbolo della più pura conoscenza, nella cultura ebraica la Torah stessa viene paragonata alle acque superiori.
L’acqua della vita, la Mem, condivide la medesima ghematria con la parola halav, il latte, alimento che richiama amore e sostengo nelle fasi iniziali nella vita, il latte è simbolicamente connesso con la sephira Chesed, la Grazia, la Misericordia, di polarità maschile, posta sul lato destro dell’Albero della Vita, essa è l’Amore incondizionato del Padre Divino verso le sue creature, è una forza espansiva nella costruzione cosmica.
La plenitudine di Mem vale ottanta, numero che si scrive affiancando una Mem aperta ed una Mem chiusa, corrisponde alla parola Klal, insieme, totalità, si tratta della capacità usare in modo proficuo tutte le energie di cui siamo dotati, il senso più autentico della “purificazione”, che risiede nelle acque della Mem infatti non è liberarsi di qualcosa bensì liberare ogni energia rendendola utile alla piena realizzazione umana.
La Mem finale ha la forma di un quadrato chiuso essa rappresenta ciò che è celato e che ancora non è stato dischiuso, la Mem aperta è la conoscenza rivelata.