martedì 16 giugno 2020

Livorno “focolaio della Massoneria”, storia di una Loggia Madre



“Livorno focolaio della Massoneria, storia di una Loggia Madre” (Vittoria Iguazu Editora) è il titolo del volume di Massimo Bianchi che sarà presentato dal Servizio Biblioteca durante la Gran Loggia “Uniti nelle diversità”, che si terrà a Rimini l’11, il 12 e il 13 settembre. Il libro, dal quale emerge uno spaccato storico della Libera Muratoria del territorio che fu molto attiva, fin dalla sua nascita  avvenuta nel 1730 su iniziativa inglese, tanto da diventare dopo l’ unità tra le più numerose in Italia, vuol essere anche  un omaggio alla loggia labronica Scienza e Lavoro n. 124 del Grande Oriente d’Italia, fondata nel 1897, in cui Bianchi fu iniziato  il 27 giugno di 53 anni fa.

Massimo Bianchi, nato a Montecatini Terme il 20 luglio 1944, iniziato nella loggia Scienza e Lavoro n. 124  di Livorno è tra i fondatori della loggia Adriano Lemmi n. 704, sempre di Livorno di cui è stato maestro venerabile e alla quale tuttora appartiene. Già presidente del Consiglio dei maestri venerabili della sua città, è stato Gran Maestro Aggiunto dal 1999 al 2014, anno in cui è stato nominato Gran Maestro Onorario. Dal 2016 è anche Gran Maestro Onorario della Gran Loggia di Albania. È stato segretario della federazione livornese del Psi nel 1972, consigliere comunale e vice sindaco di Livorno, nonché consigliere provinciale e assessore. È commendatore della Repubblica.