di Michele Leone
La cattività forzata mi tiene lontano da buona parte della mia biblioteca, dai libri che mi servirebbero per le ricerche che debbo concludere, ma, questa lontananza è una opportunità per portare le indagini verso nuove direzioni e riflette.
Così è accaduto oggi, avevo in animo di pubblicare un post, i materiali irraggiungibili, perché il cibo dell’anima in questo nostro mondo non è considerato un bene primario e necessario, così ho iniziato di buon mattino a scartabellare i miei archivi. Dopo svariati caffè ho ricordato che oggi è Pasqua per Cattolici. Giovedì scorso, forse, i Rosa+Croce si sono incontrati per la loro mistica cena annuale e condiviso il frutto delle loro ricerche. Oggi sulla Croce vuota spiccano quattro lettere I.N.R.I., oltre al significato che chiunque abbia fatto catechismo conosce, a queste quattro lettere, a questo acronimo nel corso dei secoli sono state date diverse interpretazioni, la più conosciuta è: Igne Natura Renovatur Integra.
Oggi più che mai deve essere festa se è vero che Igne Natura Renovatur Integra (la Natura è rinnovata integralmente nel Fuoco). Non solo quel fuoco che è entrato a fecondare l’umida e oscura terra nel giorno del Solstizio di Inverno e che ritroveremo nel Leone in estate, ma soprattutto il fuoco della conoscenza, della purificazione e dell’evoluzione.
A questo fuoco guardavano i Magi, a questo fuoco nei millenni hanno dato credito i ricercatori della conoscenza ed ancora oggi per molti iniziati non vi è che la Via del Fuoco.
Tra il finire dell’età di mezzo ed il principiare dell’età moderna sembra essersi sviluppata e diffusa in quasi tutte le terre del continente europeo la setta dei Philosophi per ignem. Per alcuni, questi filosofi di/del fuoco erano gli alchimisti, per altri erano dei seguaci di Paracelso.
Questi Philosophi per ignem se erano alchimisti erano probabilmente gli eredi della filosofia presocratica di Eraclito, i figli di Ermete Trismegisto, i genitori dei mitici Rosa+Croce e progenitori di tutti i moderni iniziati che nel fuoco, – sia esso della carità, sia esso della purificazione, sia esso quello della speranza (guai a chi spegne questa fiamma) – ardono e danzano da secoli.
Di Philosophi per ignem oggi ve ne sono sempre meno, in un circo di arroganti pagliacci, in una terra dove Ignoranza, Fanatismo e bieca Ambizione sembrano dominare incontrastate, la Fiamma del Sacro Fuoco si sta spegnendo ed i Philosophi per ignem sono quasi estinti.
Agrippa che per certo era filosofo naturale e forse membro della setta dei: Philosophi per ignem, ci dice: Le proprietà del fuoco superno sono il calore che feconda tutte le cose e la luce che a tutto da vita.
Più avanti avrò modo di approfondire le varie possibili interpretazioni di I.N.R.I e del simbolismo del fuoco.
Oggi, mi occorre la necessità di essere imperativo: non lasciate spegnere la Fiamma del Mondo, non spegnete la scintilla che è in ogni essere umano, non lasciatevi spegnere.
Cantate e danzate giaculatorie, ma, soprattutto pregate per voi stessi e che la vostra preghiera non sia un asservimento che sia tuono prorompente come il vagito di un neonato, sia figlia di Volontà e non paura.
Nel fuoco sono state forgiate le armi, gli strumenti da costruzione e le anime, fate sì che la vostra anima sia radiosa e porti luce nelle tenebre di questo evo oscuro.
Ardete senza bruciare, rinnovatevi nella natura
Amore – Coraggio – Scienza.