mercoledì 15 aprile 2020

Igne Natura Renovatur Integra: il segreto dei Philosophi per ignem?

di Michele Leone



La cattività forzata mi tiene lontano da buona parte della mia biblioteca, dai libri che mi servirebbero per le ricerche che debbo concludere, ma, questa lontananza è una opportunità per portare le indagini verso nuove direzioni e riflette.

Così è accaduto oggi, avevo in animo di pubblicare un post, i materiali irraggiungibili, perché il cibo dell’anima in questo nostro mondo non è considerato un bene primario e necessario, così ho iniziato di buon mattino a scartabellare i miei archivi. Dopo svariati caffè ho ricordato che oggi è Pasqua per Cattolici. Giovedì scorso, forse, i Rosa+Croce si sono incontrati per la loro mistica cena annuale e condiviso il frutto delle loro ricerche. Oggi sulla Croce vuota spiccano quattro lettere I.N.R.I., oltre al significato che chiunque abbia fatto catechismo conosce, a queste quattro lettere, a questo acronimo nel corso dei secoli sono state date diverse interpretazioni, la più conosciuta è: Igne Natura Renovatur Integra.

Oggi più che mai deve essere festa se è vero che Igne Natura Renovatur Integra (la Natura è rinnovata integralmente nel Fuoco). Non solo quel fuoco che è entrato a fecondare l’umida e oscura terra nel giorno del Solstizio di Inverno e che ritroveremo nel Leone in estate, ma soprattutto il fuoco della conoscenza, della purificazione e dell’evoluzione.

A questo fuoco guardavano i Magi, a questo fuoco nei millenni hanno dato credito i ricercatori della conoscenza ed ancora oggi per molti iniziati non vi è che la Via del Fuoco.

Tra il finire dell’età di mezzo ed il principiare dell’età moderna sembra essersi sviluppata e diffusa in quasi tutte le terre del continente europeo la setta dei Philosophi per ignem. Per alcuni, questi filosofi di/del fuoco erano gli alchimisti, per altri erano dei seguaci di Paracelso.

Questi Philosophi per ignem se erano alchimisti erano probabilmente gli eredi della filosofia presocratica di Eraclito, i figli di Ermete Trismegisto, i genitori dei mitici Rosa+Croce e progenitori di tutti i moderni iniziati che nel fuoco, – sia esso della carità, sia esso della purificazione, sia esso quello della speranza (guai a chi spegne questa fiamma) – ardono e danzano da secoli.

Di Philosophi per ignem oggi ve ne sono sempre meno, in un circo di arroganti pagliacci, in una terra dove Ignoranza, Fanatismo e bieca Ambizione sembrano dominare incontrastate, la Fiamma del Sacro Fuoco si sta spegnendo ed i Philosophi per ignem sono quasi estinti.

Agrippa che per certo era filosofo naturale e forse membro della setta dei: Philosophi per ignem, ci dice: Le proprietà del fuoco superno sono il calore che feconda tutte le cose e la luce che a tutto da vita.

Più avanti avrò modo di approfondire le varie possibili interpretazioni di I.N.R.I e del simbolismo del fuoco.

Oggi, mi occorre la necessità di essere imperativo: non lasciate spegnere la Fiamma del Mondo, non spegnete la scintilla che è in ogni essere umano, non lasciatevi spegnere.

Cantate e danzate giaculatorie, ma, soprattutto pregate per voi stessi e che la vostra preghiera non sia un asservimento che sia tuono prorompente come il vagito di un neonato, sia figlia di Volontà e non paura.

Nel fuoco sono state forgiate le armi, gli strumenti da costruzione e le anime, fate sì che la vostra anima sia radiosa e porti luce nelle tenebre di questo evo oscuro.

Ardete senza bruciare, rinnovatevi nella natura

       Amore – Coraggio – Scienza.