martedì 25 febbraio 2020

La Cavalleria spirituale e i rumori del mondo



Non dobbiamo aver paura che della paura, dicevano gli antichi. L’uomo è più incline a temere che a sperare. Stiamo vivendo giorni difficili, il panico ha invaso le nostre vite e i giornali alimentano e si alimentano questa antica e potente emozione umana. L’iniziato sa che le paure vanno guardate in faccia. Il senso autentico di una sana Cavalleria spirituale, è essere diffusori di buona novella, cioè dispensare sorrisi, dispensare fiducia. Che non vuol dire non affrontare i problemi, vuol dire che non siano loro ad annientare te. La semplicità e la robustezza delle nostre virtù devono essere messaggio e guida. Solo i tempi oscuri fanno in modo che l’uomo possa riflettere sul senso delle cose più piene e vere, riesce a dare priorità alle cose, riesce a orientare il suo destino, dargli una direzione. Queste giornate di incertezza possono essere utili a questo: ad avere nostalgia dei tempi lenti in cui le cose le si viveva perché le si pensava. I Cavalieri sono apologeti del tempo lento. Perché è nel silenzio del cuore, al riparo dai tumulti del mondo, che si trova la Verità.

Massimo Agostini, Gran Commendatore Cavalieri Templari d’Italia - Rito di York