mercoledì 24 luglio 2019

Domenico Maiocco, era massone il messaggero che liquidò Mussolini

di Antonino Zarcone



24 luglio 1943, inizia la notte più lunga per Mussolini: si riunisce per l'ultima volta il Gran Consiglio del Fascismo per discutere dell'Ordine del giorno Grandi - Bottai. Il paese ormai è stanco della guerra e gli italiani non ne vogliono più sapere di Mussolini e del fascismo. Lo scopo dei gerarchi è quello di mantenere in fascismo senza il duce per garantire la propria sopravvivenza politica. Il Re è più concreto e più furbo. Pensa ad un cambiamento radicale per assicurare la sopravvivenza della dinastia. Conosce il testo dell'ordine del giorno. Glielo ha consegnato un personaggio sconosciuto ai più: il socialista piemontese leader della massoneria clandestina italiana con molte amicizie tra la fronda fascista e fuori dai confini italiani Domenico Maiocco. È grazie a lui che Vittorio Emanuele III può mettere in atto il piano con il quale, immediatamente dopo il voto sfavorevole del Gran Consiglio a Mussolini, i militari arrestano il duce e Badoglio assume l'incarico di Presidente del Consiglio.