martedì 23 aprile 2019

Il giovane Alessandro Manzoni, la libertà, la Massoneria

Alessandro Manzoni

Una peculiare conferma, di tipo qualitativo, dell'esplosione di entusiasmo massonico conseguita anche da noi al trionfo di Bonaparte, si ricava da un caso letterario assai poco noto, e cioè dal colore spiccatamente massonico, beninteso sul piano ideologico, che assunse l'esordio poetico di Alessandro Manzoni. Il quale nel 1801, a 16 anni, da poco uscito di collegio, scrisse in rima il giovanile poemetto Del trionfo della Libertà, sotto l'influsso, a quanto pare, del fervore laico del massone Vincenzo Monti, da lui ascoltato a Pavia. Manzoni scagliava le sue terzine contro la Tirannia (s'intende quella dell'Ancien Régime), che con le sue

... orride mani
I sacrileghi don su l'ara pone,
e osa tendere al Ciel gli occhi profani.
Che più? sue crudeltadi ai Numi appone,
E fa ministro il Ciel di sue vendette;
E il volgo la chiamò: Religione

Augusto Comba, citazione da D. Bulferetti, "Del trionfo della libertà" di A. Manzoni e la Massoneria, in "Giornale storico della letteratura italiana", LXXI, 1918 fasc. 2-3, pp. 213-231