mercoledì 23 gennaio 2019

Gli ebrei non perdonano Elio Lannutti: «Non può più stare in Senato». Non si placano le proteste nemmeno dopo le scuse del 5S primo firmatario della legge contro la Massoneria




Non si placano le polemiche contro Elio Lannutti, il senatore dei 5 stelle già primo firmatario della legge contro la Massoneria, che l'altro giorno è scivolato sui Protocolli dei Savi di Sion, portando agli onori di cronaca una delle prime fake news della storia: l'idea che dietro le Banche, più in generale dietro il Potere, ci siano giudei e massoni, in un complotto per guidare il mondo. Per carità, pane quotidiano per gli haters sui social. Il problema è che Lannutti, è un senatore. Creativo, perché ha saputo unire in modo originale il giustizialismo dell'Italia dei Valori, e la presunzione di colpevolezza come a-priori (almeno nei confronti della Massoneria), con l'improvvisazione e la rabbia a 5 stelle.
Lannutti si è scusato. Ma a Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica, non piacciono le sue minimizzazioni. Provo sgomento, ha detto al Corriere della Sera. «Quindi non più semplice preoccupazione. Perché la preoccupazione non può e non deve bastare. Chi ha rispolverato e divulgato uno dei simboli del più odioso antisemitismo siede in Senato: istituzione che dovrebbe rappresentare il luogo più alto della democrazia, della saggezza e della morale. Per di più questa stessa persona appartiene a un Movimento che oggi è decisiva forza di governo. È stato varcato un confine inaudito, in una maniera difficile da contrastare». La Comunità ebraica ha annunciato di voler denunciare il Senatore e ha chiesto l'espulsione: «Non può stare lì».

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I “Protocolli dei Savi di Sion” sono una FakeNews ante litteram, smascherata già pochi anni dopo la loro pubblicazione, ricorda intanto un Tweet del GOI. Scritti da Sergej Aleksandrovič Nilus tra il 1901 e il 1903, su un libello originario del 1864 e utilizzato dall’ Ochrana, la polizia segreta zarista con l’intento di diffondere l’odio verso gli ebrei nell’ImperoRusso. I 24 protocolli, stesi in forma di documento segreto erano attribuiti ad una fantomatica cospirazione ebraica e massonica il cui obiettivo sarebbe stato quello di impadronirsi del mondo. Già una serie di articoli apparsa sul “Times” londinese nel 1921 ne dimostrava la non veridicità.
Durante gli anni venti e trenta, l'idea che il bolscevismo fosse una cospirazione ebraica per il dominio mondiale diventò uno degli strumenti più utilizzati nell'ambito della propaganda fascista in Italia e nazista in Germania, e in questo contesto i Protocolli diventarono il testo di riferimento per giustificare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei e di massoni.



Delle 'teorie del complotto', con protagonisti ebrei e massoni, si era già occupato Umberto Eco.