lunedì 5 novembre 2018

Tiziano Busca: «Amo pensare a una Massoneria che sia anche matematica»

di Tiziano Busca*




Diceva che Goethe che i matematici sono un po’ come i francesi: ogni volta che gli dici qualcosa la traducono nel loro linguaggio e subito appare diversa, più bella, più elegante. Come quando una formula ti traduce la bellezza, la simmetria e tu credi che in quella formula ci sia tutto, anche se non la capisci. La matematica ha il fascino di dare un abito ai fenomeni. Ma c’è di più: ha la presunzione di poterti raccontare tutto l’esistente. Come se fosse una lingua, appunto. E tramite numeri, rapporti, funzioni, possa controllare la totalità del reale. Mathema, non a caso, vuol dire anche conoscenza.  E Maat era la dea egizia della misura, dell’equilibrio, dell’ordine. L’idea è quella che da premesse ipotetiche, con definizioni rigorose ed assiomi, io possa tutto controllare e tutto raccontare.
La complessità dei nostri giorni ha bisogno di matematiche complesse, ma in realtà non ci sono formule. Ci sono invece tanti numeri primi, isolati, divisibili per uno e per se stessi. Come bambini che se ne stanno in un angolo e non vogliono giocare. Tanti numeri che ritengono che la matematica, cioè le cose fatte anche per stare insieme ed essere compresi nel contare e organizzare il mondo, portano via il pallone che si erano portati da casa.
A questo è chiamata oggi la Massoneria, a unire, a immaginare momenti in cui i numeri diventino formule, capaci di raccogliere in armonia e che niente lascino fuori. Io ho paura di traduzioni fatte con sotto-insiemi, voglio immaginare un grande progetto in cui sia possibile dire le cose, con l’aiuto di tutti, senza nessuno che rimanga indietro. Amo pensare una Massoneria includente, rispettosa come da storia, per le minoranze e le diversità. Una Massoneria che ricerca il senso ultimo delle cose e che sappia confrontarsi con la complessità del reale e con il presente che cambia. Solo allora potrà tornare a contare.

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* Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei LLMM dell'Arco Reale - Rito di York