giovedì 30 agosto 2018

«Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo modo»



«Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo modo (come cioè egli si immagina il benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale (cioè non leda questo diritto degli altri)».

I. Kant, Sopra il detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica [Ueber den Gemeinspruch: das mag in der Theorie richtug sein, taugt aber nicht für die Praxis], 1793, in Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto.