martedì 20 marzo 2018

Buon equinozio di Primavera

di Cesare Marco Delorenzi



Rubando le parole all’astrofisico G. Masi: «Il Sole nel suo moto apparente nel cielo, da Sud verso Nord lungo lo Zodiaco, viene a trovarsi all’incrocio tra equatore celeste ed eclittica, che è la proiezione nel cielo dell’orbita terrestre».
Quest'anno la data del primo giorno di primavera è anticipata, rispetto al nostro consueto sentire, al 20 marzo, la nuova stagione inizierà, astronomicamente, alle 17.15 ora italiana.
Volendo saper di astronomia, gli equinozi (dal Latino 'aequs nox', notte uguale) sono i due 'momenti' della rivoluzione o moto terreste intorno al Sole, in cui quest'ultimo si trova all'incrocio tra l’equatore celeste e l’eclittica, che sarebbe il percorso dell’orbita terreste attorno al sole e i suoi raggi colpiscono il nostro pianeta perpendicolarmente al suo asse di rotazione. Tutto questo provoca il fenomeno unico, ma doppiamente ripetibile durante l’anno orbitale, di un periodo di luce e di buio praticamente uguale e solo e solamento nei due giorni equinoziali di marzo e settembre.
Il nostro calendario gregoriano infatti, introdotto da Papa Gregorio XIII nel 1582, stabilisce la durata dell'anno a 365,25 giorni, rendendo necessario aggiungere un giorno al calendario ogni quattro anni (anno bisestile) per evitare un graduale scostamento tra date e stagioni. Nonostante questo 'aggiustamento' quadriennale, e nonostante l'esclusione degli anni 'centenari' non divisibili per 400 da quelli bisestili, la rivoluzione terrestre non viene misurata con esattezza e gli equinozi astrali non corrispondono a date fisse ogni anno.
Già per molte volte ho scritto sul significato di Equinozi e, correlati, Solstizi. È una continua rincorsa tra i due opposti, Luce e Buio, Vero e Falso o, come meglio siamo abituati a pensare nei Lavori Rituali, all’alternarsi tra gli scacchi bianchi e quelli neri che troviamo formare il pavimento sacro.
Non esiste mai un vero ed assoluto vincitore. Ora pare vincere la Luce ed ora sopravanza la Tenebra o, come al momento equinoziale, c’è un momento di equilibrio, di stallo. Subito dopo questo effimero momento svanisce, l’equilibrio faticosamente composto si dissolve ed uno dei due schieramenti prende lentamente ed inesorabilmenteil sopravvento. Arriverà al culmine, tra tre mesi saremo al solstizio e la Luce prevarrà e soppianterà quasi totalmente il buio. Ma è una vittoria effimera, lentamente perderà terreno e il buio, dopo solo altri tre mesi, risarà in equilibrio con la Luce, eccoci all’equinozio d’Autunno, passati altri tre mesi il buio prevarrà con il Solstizio d’inverno, la Luce sarà ridotta al suo lumicino.
La vita è una ruota o una spirale sempre dinamica e il momento apparente dell’estinzione della Luce sarà il suo momento di trionfo perchè la Luce lentamente, ma inesorabilmente rinascerà e farà arretrare nuovamente il dominio del buio ed in circa tremesi saremo nuovamente all’equilibrio dell’equinozio. Equinozio che sottende l’apparente grande vittoria della Luce sino al suo massimo splendore per il solstizio d’estate o di san Giovanni, caro a tutti i massoni.
Questa titanica battaglia non vedrà mai vinti o vincitori assoluti sinchè la nostra piccola Terra continuerà a percorrere la sua orbita intorno al sole, ci saranno piccole variazioni di giorno, di orario, causa il nostro impreciso sistema di computo del tempo fisica, ma l’alternanza di bianco e nero, luce ed oscurità rimarrà una costante della nostra vita terrena.
Così ho detto oggi 20 marzo 2018 e.v..