lunedì 27 novembre 2017

La Massoneria sopravvive alle fake news. In un convegno i pregiudizi e gli errori del giornalismo italiano



Dall’inquinamento mafioso di Castelvetrano allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si è sempre voluto dare la colpa a qualche massone e regolarmente tutto è stato smontato”. Lo ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, nel suo intervento a Udine al convegno “Giornalismo e Antimassoneria: Fake news o verità?”. Il Gran Maestro è tornato anche a parlare dell’iniziativa dell’Antimafia di sequestrare gli elenchi degli iscritti al Grande Oriente di Sicilia e Calabria, ironizzando sui metodi e criteri della Commissione presieduta da Rosy Bindi, e delle proposte di legge contro la Libera Muratoria, presentata da alcuni suoi esponenti. “Non si sequestrano gli elenchi delle associazioni perchè prima o poi potrebbe toccare a tutti”, ha ribadito Bisi, ricordando quello che accadde durante il Fascismo, che cominciò con il perseguitare la Massoneria e finì per cancellare tutte le libertà. Ma in che modo il Grande Oriente ha risposto agli attacchi? “Resistendo e rilanciando”, ha risposto Bisi, illustrando quella che ha definito appunto la strategia della doppia R, una strategia fatta di grande impegno sia civile che sociale.

All’evento, che è stato moderato da Angelo Di Rosa,  sono intervenuti  come relatori Maurizio Boldrini, docente di Giornalismo e nuovi media presso l’Università degli Studi di Siena;Marco Belviso, blogger giornalista; Michele Lembo, giornalista di “Radio Radicale”; Ugo Volli, ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino;  Umberto Cecchi, giornalista, già direttore de “La Nazione”.Ha concuso il Gran Maestro Stefano Bisi. Presenti anche  Guido Ricci, presidente  del Collegio Circoscrizionale  del Friuli Venezia Giulia e Marco De Carli presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Udine, che hanno portato i saluti dei fratelli del territorio, soffermandosi sulla figura di Celotti. Al convegno hanno inviato i loro messaggi  la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il presidente del Consiglio regionale Franco Jacob.

Fonte: GOI