lunedì 20 novembre 2017

Al Teatro Eliseo Paolo Mieli racconta la Massoneria

Paolo Mieli

«Un regalo alla storia e alla città di Roma», così viene presentato l’evento, che si svolgerà il 24 novembre al centralissimo teatro Piccolo Eliseo di Roma, sarà «una serata per raccontare il ruolo della massoneria italiana nel corso dei suoi tre secoli di storia, un evento  per riportare al centro il carattere positivo e sociale della massoneria». Dunque, l’appuntamento del Piccolo Eliseo si prospetta come una sorta di operazione di contro-informazione rispetto al sentire comune nei confronti delle logge. Un’operazione affidata a un testimonial d’eccezione come Paolo Mieli, che rileggerà gli eventi cruciali della storia italiana da una prospettiva “massonico-centrica”. «Dal processo che portò all’Unità d’Italia, alla nascita del Risorgimento, passando per la prima guerra mondiale fino al racconto della Resistenza, la storia contemporanea italiana – spiega ancora la presentazione dell’evento – sarà la protagonista assoluta dell’evento, impreziosita dal racconto magistrale del noto storico e giornalista».

Non è la prima volta che Paolo Mieli si occupa di Massoneria e del suo ruolo nel Risorgimento italiano. Già in un convegno, ospite del Grande Oriente d'Italia con il Gran Maestro Stefano Bisi. «La Massoneria è stata la guardia armata della storia ufficiale del Risorgimento, perché ha sempre sostenuto e difeso i valori del Risorgimento in modo dogmatico. Il Risorgimento è fatto di luci ed ombre, e il fatto stesso che un’associazione come la Massoneria, inizi a metterla in discussione è molto importante. Ci vuole una storia più coraggiosa. Per arrivare sino in fondo bisogna fare come hanno fatto gli Americani che sono andati alla radice della contrapposizione fra Nord e Sud. Loro hanno fatto veramente i conti con la storia. Hanno realizzato pure, per esempio, film come “Via col vento” che è la versione dei fatti vista dal Sud, ed hanno intitolato piazze e vie ai confederati, operando una rivoluzione culturale che ha portato gli Stati Uniti a fondare una Nazione vera».