giovedì 5 gennaio 2017

Karma e carità

di Paolo Callari



Eresia per eresia se sei davvero un eretico devi rischiare il coro dei fischi piuttosto che un seguito di applausi.
L'inno alla Carità, riferito a San Paolo, lettera ai Corinzi, è creare il principio di causa effetto che chi scrisse in Sanscrito la parola tradotta con il termine Karma non conosceva.
Karma assume anche il significato di sacrificio rituale affidato alla casta sacerdotale che, nel caso della Carità di cui San Paolo nel suo componimento, è affidato a ciascun uomo in maniera divulgativa, non dimentichiamo che San Paolo fu' definito "l'apostolo delle genti".
Offrire il sacrificio di sé stessi per il comportamento caritatevole e benevolo verso il nostro prossimo fa di ciascuno di noi un cero profumato di olio e di incenso che arde sul fuoco dell'ossidoriduzione , giorno dopo giorno.
Anche se il Cristianesimo non tramanda il ciclo delle reincarnazioni la resurrezione è un punto di incontro, anche figurato, per la conversione che ci consente di venire fuori dal labirinto abitato dai mostri che ci fanno schiavi delle nostre paure.
Carità è karma e karma è Carità come atto creativo e rigenerativo della entropia delle relazioni interpersonali che alimentano l'aggregora della umana specie.
La base per l'ottenimento dell'Illuminazione è la promessa del Bodhisattva. Si tratta dell'impegno che uno yogi assume per lavorare instancabilmente al fine di liberare tutti gli esseri dalla sofferenza e per portarli alla realizzazione assoluta e alla felicità dello stato di Buddha.