venerdì 8 gennaio 2016

«I cani abbaiano, la carovana passa»

di René Guénon


[...]Ci sembra necessario, per allontanare ogni equivoco dalla mente dei nostri lettori, e per tagliare corto in anticipo sulle possibili insinuazioni, di dire molto nettamente, in poche parole, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo e non possiamo essere.

Innanzitutto, come abbiamo già dichiarato (vedere Ai nostri Lettori), non ci poniamo mai sul campo della scienza analitica e sperimentale che non si propone, come fine, che lo studio dei fenomeni del mondo materiale. Non ci poniamo sul terreno della filosofia occidentale moderna della quale, d’altronde, ci riserviamo prima o poi di dimostrare tutta l'inanità.
Non occupandoci minimamente di questioni d'ordine morale e sociale, il nostro dominio non ha neanche nessun punto di contatto con quello delle religioni exoteriche con le quali, di conseguenza, non possiamo trovarci in concorrenza né in opposizione.

D'altra parte, non siamo né occultisti né dei mistici e non vogliamo avere né da vicino né da lontano alcun rapporto, di qualsiasi natura, con i molteplici gruppi che procedono dalla speciale mentalità designata da una o l'altra di queste due denominazioni. Intendiamo restare assolutamente estranei al movimento detto «spiritualista» che non può, del resto, essere preso assolutamente sul serio da nessun uomo ragionevole; tra le persone che seguono questo movimento o che lo dirigono, possiamo compiangere solamente coloro che sono in buona fede e disprezzare gli altri.

Poi, un altro punto che c'interessa stabilire bene tanto quanto il precedente, è che non siamo e non vogliamo essere degli innovatori a nessuno titolo né a nessuno grado. Non abbiamo nulla del carattere dei fondatori delle nuove religioni, perché pensiamo che ne esistano già fin troppe nel mondo; fermamente e fedelmente attaccati alla Tradizione ortodossa, una e immutable come la Verità stessa di cui è la più alta espressione, siamo gli avversari irriducibili di ogni eresia e di ogni modernismo, e disapproviamo fortemente i tentativi, chiunque ne siano gli autori, che hanno lo scopo di sostituire alla pura Dottrina dei sistemi qualsiasi o delle concezioni personali. Ci riserviamo il diritto di denunciare apertamente tali malefatte intellettuali e spirituali, ogni volta che lo giudicheremo utile per una ragione qualsiasi; ma ricordiamo di nuovo che non intraprenderemo mai nessun tipo di polemica, perché detestiamo profondamente la discussione, tanto più che siamo convinti della sua perfetta inutilità.

Di ciò che abbiamo appena detto, risulta che non possiamo essere degli eclettici; non ammettiamo che le forme tradizionali regolari e, se le ammettiamo tutte allo stesso titolo, è perché non sono in realtà che i vestiti differenti di una sola e medesima Dottrina.

Infine, interamente disinteressati ad ogni azione esteriore, non pensiamo di rivolgerci alla massa, né a farci comprendere da lei. Non ci preoccupiamo per nulla dell'opinione del volgo, disprezziamo tutti gli attacchi, da qualsiasi lato possano venire, e non riconosciamo a nessuno il diritto di giudicarci. Questo sia dichiarato una volta per tutte, inseguiamo il nostro lavoro senza preoccuparci delle chiacchiere che provengono da fuori; come dice un proverbio arabo: «I cani abbaiano, la carovana passa».

Fonte: Scienza Sacra