venerdì 23 gennaio 2015

Ars gratia artis. Cammina come un albero

di Davide Riboli



Il giovane che dipinge tenendo gli occhi chiusi, quasi in trance, si chiama Austin Osman Spare ed è stato un artista potente ed una delle figure più influenti ed innovative dell'occultismo del Novecento. Londinese d.o.c., Spare nacque nel dicembre 1886 nei pressi del viadotto di Holborn e trascorse gran parte della sua vita entro 10 miglia dal suo luogo di nascita. Figlio di un poliziotto, dimostrò fin da giovane una grande inclinazione per l'arte figurativa. Un suo piccolo disegno, eseguito a soli quattordici anni, fu selezionato per essere esposto alla prestigiosa Summer Exhibition della Royal Academy e tanto bastò per guadagnargli l'attenzione della critica e del grande pubblico del tempo. Iniziò una carriera di grande successo come pittore, disegnatore e illustratore, arrivando alla direzione di riviste su cui scrivevano autori del calibro di Robert Graves. Al contempo, sviluppò una passione per l'esoterismo e l'occultismo che lo mise presto in contatto con Aleister Crowley. Tuttavia, dopo un breve periodo di frequentazione dell'A∴ A∴ [Argenteum Astrum] se ne allontanò, in contrasto con la rigida gerarchia e la ritualistica imposte da Crowley. Crowley lo definirà “il mio fratello nero” [il che è tutto dire...] ma non cesserà di mantenere con lui un buon rapporto, chiamandolo ad illustrare diverse pubblicazioni. Del suo, Spare continuò a coltivare i propri interessi nel campo della magia operativa, scrivendo e illustrando diversi libri che furono accolti con alterne fortune. La sua opera, la sua iconoclastia e la sua avversione per ogni genere di moralismo lo collocano tra i 'padri spirituali' della corrente nota col nome di 'Chaos Magick' che ha annoverato successivamente artisti del calibro di Francis Bacon o William S. Burroughs.


Durante la Prima Guerra Mondiale, Spare servì come ordinario negli ospedali di Londra. Non fu mai in servizio attivo, ma venne ingaggiato come “artista di guerra” e molti dei suoi lavori sono esposti nel Museo Imperiale della Guerra. Dopo il 1920 le sue fortune diminuiscono, ma nel 1930 torna al successo con la mostra intitolata 'Experiments in relativity' dove espone una serie di ritratti femminili. Si dice che pochi anni dopo, alcune sue opere furono acquistate dall'ambasciatore tedesco a Londra. Hitler, venuto a sapere dell'esistenza del talentuoso pittore occultista, lo contattò per commissionargli un ritratto, ma la risposta di Spare fu: «Se lei è un superuomo, io preferisco rimanere un animale per tutta la vita». Mal gliene incolse però, perché durante il blitz, il suo studio fu distrutto da una bomba e lui stesso riportò gravi ferite alle mani. Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne presto dimenticato, forse anche per sua stessa volontà. Viveva nei bassifondi, in compagnia di freak, prostitute e ubriaconi, disegnando nei pub per quattro soldi. Morì nel 1956, povero e con la sola compagnia dei suoi amatissimi gatti. Tutti lo descrissero sempre come un uomo di straordinaria gentilezza, con un profondo amore per gli animali.


Oggi si assiste ad un rinnovato interesse nei confronti della sua opera e il mercato appare più vivo che mai. Sebbene la critica si sia sempre dimostrata avversa alle sue scelte tematiche, potè contare tra i suoi estimatori Arthur Conan Doyle che gli commissionò un ritratto e Bernard Shaw che di lui disse: «La medicina di Austin Osman Spare è troppo forte per l'uomo comune». Anche i critici più severi riconobbero sempre la sua straordinaria maestria nell'uso della china, delle matite e, soprattutto dei pastelli. Tra i massimi estimatori contemporanei si contano Jimmi Page [chitarrista dei Led Zeppelin] e Alan Moore [autore, tra l'altro, di “From Hell”, “V for Vendetta” e “Watchmen”]. Proprio Alan Moore è protagonista di questo breve video dove, insieme ad altri critici e storici, ripercorre brevemente la vita e l'opera di un autore che, rifiutando ogni vuoto formalismo, si iniziò da se stesso. Dura pochi minuti e vale la pena d’esser visto anche da chi non capisce l’inglese perché mostra diverse opere dell’autore. In uno dei suoi tanti scritti, Austin Osman Spare esortava i cercatori a vivere “come un albero che cammina”.