giovedì 5 giugno 2014

Massoneria e Fascismo



In questi ultimi giorni sono stati presentati a Molfetta e a Senigallia due libri che soffermano la loro attenzione sul rapporto esistito tra  massoneria e fascismo. Michele de Santis  con "I Corvi". Storia della massoneria in terra di Bari e della repressione durante il fascismo. L’autore sinteticamente fa presente che il Fascismo nacque con il sostegno di molte figure della Massoneria dell’epoca, e molti dei dirigenti del P.N.F. erano iscritti alle Logge Massoniche delle più importanti famiglie. Ciò non ha impedito che dal 1921 al 1925 molti Massoni e molte sedi della stessa fossero oggetto di rappresaglie e violenze, anche fisiche, da parte delle squadracce fasciste. I libri ed i registri furono distrutti e dati alle fiamme, forse anche al fine di eliminare le prove della appartenenza massonica di molti rappresentanti della gerarchia. Mentre il GOI  segnala la presentazione a Senigallia del volume curato da Fulvio Conti: La Massoneria Italiana da Giolitti a Mussolini. Il Gran Maestro Torrigiani. Il volume ripercorre le vicende della massoneria nel periodo cruciale che va dall'età giolittiana agli anni Trenta, gettando nuova luce sul suo ruolo nella grande guerra, nell'impresa di Fiume e fino all'avvento del fascismo. Analizza poi il sostegno all'opposizione antifascista durante l'Aventino e negli anni successivi, soffermandosi sull'attentato Zaniboni-Capello del novembre 1925 che costò a Torrigiani, accusato di complicità, la condanna a cinque anni di confino scontati a Lipari e a Ponza. Il volume arricchisce per più aspetti le conoscenze sulla storia italiana della prima metà del Novecento e valorizza ulteriormente un tema di ricerca - la storia della massoneria italiana e dei suoi rapporti con la sfera pubblica - oggetto di crescente interesse da parte degli studiosi e del più largo pubblico.