Dopo il successo planetario dei libri di Dan Brown, l’ultimo in particolare, i «miti» massonici riscuotono grande interesse. Vi si sono avventati divulgatori (televisivi e cartacei) di ogni qualità, che trovavano magari un po’ appassiti altri soggetti. D’altra parte non vi è dubbio che intorno alla massoneria le leggende sono sempre fiorite copiose, incoraggiate dall’alone di mistero che fin dai primordi ha circondato le logge, legato soprattutto a quella ritualità che i massoni hanno sempre cercato di mantenere segreta (sia pure con poco successo). Alcune di esse si sono sviluppate e strutturate in narrazioni complesse, ispirate dai massoni stessi o dai potenti nemici che l’Istituzione annovera soprattutto nell’area latina. Valga per tutte l’esempio della «connessione templare», ancora oggi una delle più vitali. Sull’argomento, questo libro cerca di fare «ordine nel caos» (per usare un motto massonico), tenendo presente che la distinzione dell’aspetto storico da quello mitico non è sempre ovvia, nemmeno nelle logge. E senza tradire il principio che non esistono storia sacra e storia profana: solo buona storia e cattiva storia. Per approfondire clikka sul titolo.
Fonte: segnalato da P.M. Opus Minimum