martedì 15 giugno 2010

IL DIBATTITO CONTINUA....E SI ALLARGA

Massone e compagno, vi racconto la mia storia, così sull'Unità Guido Mario Destri, iscritto al PD. Alla domanda:Democratici e massoni? È possibile o c’è incompatibilità? Risponde: «Penso che se la politica si intende come un servizio, e la massoneria come una sorta di palestra per l’arricchimento culturale di chi si iscrive, credo che la doppia appartenenza ci possa essere». E al tormentone dei 4.000 democratici iscritti alla massoneria risponde che la sua esperienza lo porta a pensare che si tratti di una tempesta in un bicchiere d'acqua. Dal centro adesso ci si sposta al sud, dove la Gazzetta del Mezzogiorno riporta il caso "Lecce". Emanuela Tommasi parla con Antonio Tamborrino che dice: «E’ una guerra di intolleranza che per un massone è inammissibile ». Ex maestro venerabile della Loggia “Liberi e coscienti”, la più antica, che fa riferimento al Grande Oriente d’Italia, di cui oggi è maestro, prende posizione nella controversia sulle Logge, nata nell’ambito del dibattito politico a livello nazionale, che sta avendo riflessi anche in ambito provinciale. Il caso leccese riguarda lo “stop” che avrebbe dato lo stesso Pierferdinando Casini all’ingresso di Franco De Iaco e del suo nuovo soggetto politico “Unione per il Salento”, nel Partito della Nazione. Non è un mistero, infatti, l’adesione di De Iaco al Grand’Oriente d’Italia-Piazza del Gesù. Egli stesso ha tenuto a precisare che non esiste alcuna contraddizione nè conflittualità tra l’impegno politico e l’ade - sione alla massoneria, mondi che restano separati. Per leggere gli articoli Clikka sui Link