mercoledì 8 luglio 2009

DAL BANDITO AL CAVALIERE (PASSANDO PER UN “MASSONE” ED UN AMERICANO)

I servizi segreti della Marina americana si giovarono dell’impegno del boss Lucky Luciano che in cambio potè essere poi scarcerato e spedito direttamente in Italia dove avviò lucrose attività. Gli americani fecero nominare un buon numero di mafiosi come sindaci ponendo sull’isola una seria ipoteca sul futuro. Secondo Brennan fu proprio il “cerchio della mafia”, la rete italoamericana ad avviare rapporti con il bandito Giuliano. A Washington un altro italoamericano, anche lui agente dell’OSS, il reverendo Frank Gigliotti confidò al futuro Presidente della Repubblica, il socialdemocratico Saragat - che aveva promosso la scissione del partito socialista italiano con gli auspici della massoneria – che “condivideva perfettamente l’uso dell’illegalità e della violenza contro i comunisti da parte di Giuliano e della sua banda”. E’ allora abbastanza evidente l’interesse degli americani, oltre che dei mafiosi e dei massoni nell’utilizzo delle gesta del bandito di Montelepre. La massoneria – o settori significativi della stessa – ha certamente avuto un ruolo non secondario per quel che riguarda taluni avvenimenti e non si può trascurare la sua matrice sostanzialmente americana ed inglese. D’altronde gli Alleati avevano vinto la guerra e l’Italia – Sicilia in primis – ricadevano sotto quella sfera di influenza. Per andare a leggere tutto l'articolo pubblicato su comedonchisciotte.org Clikka quì.