giovedì 22 gennaio 2009

L'EDITORIALE DEL PRIMO NUMERO DEL 2009 DELLA RIVISTA UFFICIALE DELLA GRAN LOGGIA SVIZZERA ALPINA - GLSA


Cosa intendiamo per Felicità? 

La Felicità! Tutti vi aspirano, molti la pretendono. Ma ahimè, nel mondo domina e trionfa la miseria, la tristezza, la disperazione… In merito a questa situazione contraddittoria, in un recente articolo apparso su Hiram, il GM del GOI Gustavo Raffi esprimeva questi significativi pensieri: «Una riflessione sulla Felicità, in un momento di così grande ansia e angoscia per il futuro del mondo, proiettato oramai in uno scenario geopolitico tra i più difficili ed infausti che si sarebbero potuti immaginare quale incipit del XXI secolo, corre perlomeno il rischio di sembrare una provocazione o, tutt’al più, noncuranza verso il dolore altrui.»

Dobbiamo dunque rinunciare alla Felicità? No, per nulla al mondo! Sarebbe come accettare il male per scontato; un’assurda rassegnazione alla sofferenza, l’abbandono anche dell’ultima ancora di salvezza, la Speranza. Al contrario, la Felicità va cercata, conquistata, coltivata e diffusa tra le genti, in quanto diritto inalienabile di ogni essere umano sin dalla sua nascita. Utopia o no, l’uomo tende alla felicità; per essa va quindi lottato con ogni mezzo, non solo a livello di governi e istituzioni internazionali, bensì anche con il contributo attivo di ogni singolo cittadino. Le sensazioni definite Felicità e le rispettive cause sono variamente definibili. 

Psicologicamente, ma anche filosoficamente, la felicità può rappresentare uno stato di grazia, totale serenità, assenza di preoccupazioni e, fisicamente, assenza di ogni tipo di sofferenza. Ma l’assenza del male non basta; la vera Felicità è raggiunta soltanto quando allo stato di passiva serenità si aggiunge il piacere attivo; l’arte, la natura, ma anche le piccole cose come un sorriso, una melodia, un cibo, tutto quanto può essere gradevole alla nostra mente, al nostro cuore, ai nostri cinque sensi. Ma non solo ricevere dà Gioia; la Felicità è anche, e soprattutto la conseguenza del dare, dell’altruismo, dell’amore. 

L’«Inno alla Gioia», parte della nona sinfonia di Beethowen, ne è un grande esempio. Con la sua sconfinata genialità Beethowen ha voluto, con parole e musica, non solo spiegare la Felicità, ma farla vivere intimamente al maggior numero possibile di esseri umani; definita in parole Scintilla divina, lui, in musica la concretizza, rendendo la Gioia realmente percepibile. Purtroppo la Felicità è fatta di piccoli momenti. Ogni secondo della nostra vita è diverso di quello precedente e di quello successivo. Navighiamo inevitabilmente tra il bene e il male; apprezzare e valorizzare i momenti felici aiuta a perpetuarli nel tempo. Vogliamoci sempre bene! 

Fonte: di Othmar D. su http://www.freimaurerei.ch/