domenica 30 novembre 2008

La Sezione Aurea


Alla ricerca della Bellezza – dell’Armonia universale

Albert Einstein: «Quella del mistero è la più straordinaria esperienza che ci sia data di vivere.

Quindi, chi sa e non prova meraviglia, chi non si stupisce più di niente, chi non cerca in profondità è simile ad un morto, ad una candela che non fa più luce.» È come il profondo senso di stupore che pervade chi osserva il «Rapporto Aureo».

Che cosa hanno in comune la disposizione dei petali di una rosa, dei semi nelle mele, la forma a spirale di alcune conchiglie, gli ammassi di galassie, un quadro di Giotto, di Duccio da Boninsegna o, (sorpresa!) di Salavador Dalì, o i progetti di Le Corbusier, e magari il Partenone o la Piramide egizia di Giza, svariate composizioni di Bach o di Mozart, o la successione numerica del matematico Fibonacci (1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55… in cui ogni numero è la somma dei due precedenti) o, ancora, il violino Stradivari e, addirittura, lo schema ritmico di un tergicristalli? Sembrerà strano ma in queste realtà si nasconde, un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta e formulata dai pitagorici, definita «Divina Proporzione» e in seguito, nell’Ottocento, «Sezione Aurea».

Il simbolo che indica questo rapporto è la lettera greca «tau» (dal greco tomè, taglio, sezione) rappresentata più tardi con la lettera f (phi) in onore al grande scultore Fidia e ai suoi capolavori di cui uno fra i più celebri il Partenone. Il valore di questo «simbolo», derivato dalle dimostrazioni matematiche che descriverò in succinto, è «1,6180….».

Esso è un numero irrazionale, cioè non si può esprimere con una frazione e ha infinite cifre decimali senza sequenze ripetitive.

Deriva dalla geometria ma ciò che è stupefacente è che tende a mostrarsi nei luoghi più impensati. 

Esso pertanto ha affascinato le migliori menti matematiche di ogni tempo ma anche biologi, artisti, musicisti, storici, architetti, psicologi, perfino mistici ed è apparso come simbolo dell’Armonia e della Bellezza dell’universo. 

Un universo progettato da un dio matematico quindi? Lascio la risposta agli addetti ai lavori, anche se le dimostrazioni potrebbero portare a questa conclusione. 

Ma la Massoneria non pretende di dare risposte concrete lasciando ai suoi adepti la facoltà di trovare la Propria Verità. 

Tuttavia, quali Massoni, non possiamo sottrarci perlomeno ad una riflessione, una domanda: che importanza assume la Sezione Aurea come simbolo nei confronti dei principi, nella manifestazione e nel lavoro massonico? Se il simbolo della Sezione Aurea assume la valenza per la quale Armonia e Bellezza sono le sue primarie risultanti, anche la Massoneria non dovrebbe avere nessuna difficoltà nel riconoscerlo nei suoi rituali che vogliono che tutto sia «giusto e perfetto».(Clikka quì per leggere tutto)

Autore: Marco Reck – V.M.i.C. della Loggia Veritas, Locarno

Fonte:(Revista massonica svizzera novembre 2008)