Dall'imponenza della Rocca di Calascio per ripercorrere la storia e la tradizione massonica.
Questa l'idea dalla quale è stato organizzato il convegno "Calascio: crocevia di storia, immaginario e simboli" che iniziato il giorno 5 si snoderà - il 12 ed il 26 luglio - in una serie di interventi sugli argomenti più diversi riconducibili, in un modo o nell'altro, ad un'associazione che da sempre è circondata da un velo di mistero.
Tutto all'insegna di quell'apertura all'esterno che la Massoneria non è ancora riuscita a mettere in pratica.
Ed occasioni del genere servono proprio a questo.
Un ruolo importante lo ha svolto il Comune di Calascio che, attraverso il vice sindaco Dario Visconti, ha parlato di un "obiettivo ambizioso quello di creare un distretto culturale evoluto".
E la bellezza di Calascio ha saputo rapire anche il Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia, Luigi Prunetti, che l'ha definito "un luogo della memoria che ci consente di studiare il presente e di progettare il futuro".
Lo stesso ha poi voluto sottolineare quanto nella società si cerchi sempre un capro espiatorio, un destino al quale, troppo spesso, la Massoneria non è riuscita a sottrarsi.
(da Il Tempo-Abruzzo di Paola Morelli)