martedì 27 maggio 2008

La Missione dei nove Cavalieri Templari

Uno studio di Fabrizio B. al termine del quale spunti per approfondimenti da effettuare da parte di Cavalieri di buona volontà all'injternpo delle loreo Commende. (A.Duranti)

Nell’anno 1118 nove Cavalieri francesi furono accolti a Gerusalemme da Re Baldovino II, ufficialmente per “proteggere i pellegrini e sorvegliare le pubbliche vie”, proprio in un ala del palazzo, sul sito dell’antico Tempio di Salomone, la Moschea di Al-Aqsa.

I Cavalieri erano guidati da Ugo de Payns (primo Gran Maestro dell’Ordine quando sarà costituito), imparentato con i conti di Champagne e signore di un feudo vicino a Troyes.

Il suo secondo è Goffredo di Sant-Omer, fiammingo …un altro è Andrea di Montbard, zio di S. Bernardo, abate di Clervaux, imparentato con i conti di Borgogna, poi vi erano Pagano di Montdidier e Arcibaldo di Sain-Amand anch’essi fiamminghi; degli altri 4 conosciamo solo il nome di battesimo: Gondemar, Rossal, Godefroy e Geoffroy Bisol.

Essendo per lo più nobili e Cavalieri, con al seguito scudieri e servitori, non erano certamente poveri, ma sappiamo che rispettarono invece il voto di non possedere alcun bene personale (mettere cioè i beni in comune).

Il compito di sorvegliare le strade e i pellegrini era già stato assegnato all’Ordine degli ospedalieri, la logica vorrebbe quindi che i Cavalieri con lo stesso compito fossero indirizzati a quell’Ordine, ma non fu così.

Non sono crociati, altrimenti farebbero parte di una truppa, non sono pellegrini, essendo uomini d’armi, non partecipano (per almeno 10 anni) ad alcuna azione armata, si presentano totalmente indipendenti, ma vengono accolti con particolare benevolenza dal Re; … poco dopo il loro arrivo il Re si trasferisce nella cittadella di David e i Cavalieri Templari rimangono quindi soli.

Lo storico Guglielmo di Tiro ci dice che per nove anni rifiutano ogni compagnia e arruolamento … tranne l’ingresso di un nuovo Cavaliere nel 1225 (dopo 7 anni) il Conte Ugo di Champagne, personaggio chiave, che abbandona la sua contea (una delle più ricche di Francia), ripudiando moglie e figli.

Dunque uno dei più grandi nobili e sovrani di Francia, abbandona tutto e va a fare la guardia per le strade di Gerusalemme ?

Evidentemente è più che logico che quei Cavalieri avevano un altra missione, che ha a che fare con il luogo dove era il Tempio di Salomone, abbandonato anche dal Re in modo che ne possano disporre interamente.

In questo periodo (1118-1128) i Cavalieri non appartengono ancora ad un Ordine religioso, ma vi è un giuramento di fedeltà che viene prestato dai Cavalieri, proveniente dall’ambiente cistercense e principalmente da S. Bernardo, che poi sarà il principale artefice della costituzione dell’Ordine Templare scrivendone la regola.

Il mandante della Missione dei Cavalieri è stato sicuramente S. Bernardo, la sorveglianza delle strade era una copertura; ma qual è stata la vera missione ?

La missione deve essere stata davvero importante, i Cavalieri infatti dovevano accettare molti sacrifici: dovevano privarsi di beni personali e metterli in comune, dovevano assolutamente ubbidire, dovevano aderire ad una regola monastica rimanendo casti e non sottoposti quindi alle passioni, niente doveva sviarli dal loro compito.

La loro attività è legata sicuramente al Tempio di Salomone, devono trovare qualcosa di nascosto, sappiamo che sotto il Tempio hanno sterrato le immense “scuderie” di Salomone, che certamente erano sepolte prima del loro arrivo, infatti non vengono menzionate sin dalla distruzione del Tempio (70 d.C.).

Giovanni di Wurtzuburg, crociato tedesco che vide le scuderie dice testualmente: “c’è una scuderia d’una si grande e meravigliosa capacità che potrebbe contenere oltre duemila cavalli …”.

I Cavalieri sono venuti per scoprire, custodire, portar via qualcosa di particolarmente importante, prezioso e sacro (di qui la necessità di uomini armati, ma nello stesso tempo religiosi al di sopra delle passioni umane).

Un oggetto che poteva essere nello stesso tempo sacro, prezioso e pericoloso da mantenere segreto, è sicuramente l’ARCA dell’ALLEANZA e le Tavole della Legge con i documenti in essa contenuti.

L’ARCA è un contenitore, una protezione che era in grado anche di fulminare chi la toccava (come afferma la Bibbia), ciò che è importante è sicuramente il suo contenuto le Tavole della Testimonianza o Tavole della Legge “divina”.

L’esodo dice (ES 31,18) : “Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio”.

Le Tavole, distrutte da Mosè una prima volta e poi di nuovo ricevute, erano “scritte sui due lati”, ciò può significare anche una lettura nei due sensi (senso essoterico ed esoterico). Le Tavole di pietra vengono deposte nell’Arca e sorvegliate dai Leviti (consacrati a Dio) … l’estraneo che si avvicina all’Arca viene punito con la morte.

Perché dunque queste Tavole della Legge sono così preziose ed inviolabili, e da tenere nascoste ?

La Chiesa ufficiale ci dice che le Tavole contengono i dieci comandamenti, ma sappiamo che questa Legge era stata data da Mosè al suo popolo come una sorta anche di regole morali e civili e non erano nascoste e da proteggere.

Sappiamo invece che solo il Gran Sacerdote poteva toccare l’Arca e vedere il suo contenuto, una sola volta all’anno.

Sta scritto sulla Bibbia che il potere promesso a Israele proviene da quelle Tavole, sono quindi un mezzo di potere … sono le Tavole della Legge divina, le Tavole del Logos, del Verbo, della Misura, del giusto rapporto, della Parola Perduta.

Nella Bibbia (Genesi) l’Eterno dice di aver fatto tutto con “Numero, Misura e Peso” … La Legge divina di Ordine e di Armonia Universale è probabilmente quella scritta sulle Tavole.

Possedere le Tavole della Legge significa avere la possibilità di accedere alla conoscenza di questa Grande Legge di Armonia e Unità che governa i mondi, e quindi di poter risalire alle cause e conseguentemente di agire sui principi che generano le cause e necessariamente gli eventi o i fenomeni.

Mosé prometteva, in nome di Dio, al popolo ebraico potere e dominio tramite le Tavole della Legge divina.

Ma uno strumento di potere così elevato poteva essere dato solo a coloro che ne erano degni, ecco il motivo della proibizione all’accesso delle Tavole (essendo dentro l’Arca) ed anche a mantenerne il segreto.

Per usare queste Tavole è quindi necessario essere iniziati e purificati, aver completato il processo di rettificazione virtuosa indispensabile per l’elevazione all’iniziazione di Vero Maestro (ricordiamo il VITRIOL ).

Abbiamo a disposizione anche un testo scritto, ermetico e criptato con un sistema numerico, la Kabbala, che è quindi necessario studiare e comprendere.

Si comprende perché Stefano Harding, cistercense abate di Citeaux (1100 d.C.), sin dalla conquista di Gerusalemme, avesse messo con tanto ardore tutta l’abbazia allo studio dei testi ebraici …. Forse i libri ebraici della Kabbala sono “il Trattato di lettura” delle Tavole di pietra ?

Mosé era un principe egiziano e “venne istruito in tutta la sapienza degli egiziani” (Atti 7, 22) … l’élite sacerdotale possedeva una scienza architettonica ed alchemica molto elevata (ancora da scoprire), questo sapere probabilmente ispirato dall’Alto, è stato sintetizzato in formule da Mosé, sul Sinai inciso sulla pietra.

Questo sapere divino deve essere messo in pratica realizzando il Tempio, luogo privilegiato per poter mantenere un contatto con l’Alto.

Finalmente Salomone realizzò il Tempio con l’aiuto di Hiram Re di Tiro che aveva le maestranze addestrate per poterlo realizzare.

Probamente la giusta misura (il cubito sacro) per poter costruire il Tempio era conservato dentro l’Arca, il bastone vivente, il bastone d’Aronne che scomparve ai tempi di Salomone.

Ora l’Arca con il suo contenuto poteva essere ancora nei sotterranei del Tempio al tempo dei Cavalieri Templari ?

L’Arca, secondo la Bibbia, era presente nel Tempio di Salomone il quale fece costruire il Tempio dai Fenici di Tiro ma fu lui a fornire lo schema per la costruzione, con le giuste misure che la Bibbia riporta in modo minuzioso.

Salomone è un saggio, un iniziato, quindi un cabalista e può decifrare le Tavole della Legge divina e sembra che abbia anche composto un ulteriore commento scritto alle Tavole, criptato, che al tempo stesso era anche il suo testamento: il Cantico dei Cantici.

Questo canto d’amore, apparentemente profano, fu introdotto tra i libri sacri ... Perché ? … Perché S. Bernardo gli consacrò circa 120 sermoni ? Evidentemente c’è una ragione.

Il primo verso del Cantico ne denuncia il contenuto ermetico: “Bruna sono ma bella, o Figlie di Gerusalemme”.

L’alchimia e l’architettura sacra sono inseparabili … e grazie al Fenico Hiram Abif, che era in grado di utilizzare le antiche conoscenze, il Tempio fu costruito.

La tradizione iniziatica degli antichi costruttori egiziani, passò ai Fenici che poi probabilmente la trasmisero ai Greci e giunse a noi fino al medioevo.

Molte sono le supposizioni sull’Arca; secondo un’ipotesi il figlio di Salomone e della Regina di Saba (Menelik) sarebbe venuto a far visita a suo padre, il quale lo avrebbe istruito e quindi gli avrebbe affidato l’Arca, che sarebbe poi stata trasportata in Etiopia, dove ancora si trova.

Sembra comunque strano che Salomone abbia affidato l’Arca a suo figlio allontanandola dal popolo eletto, e non sembra nemmeno probabile che Menelik possa averla rubata, perché era ben protetta; mentre potrebbe essere senz’altro possibile che Salomone abbia fatto copiare le Tavole e l’Arca per consegnarle al figlio e renderlo partecipe del potere divino della Legge.

Sappiamo infatti che in Etiopia a Lalibela esistono molte copie dell’Arca, ancora gelosamente conservate.

Quando Nabucodonosor prese Gerusalemme (587 a.C.), nel bottino non fu menzionata l’Arca … è molto probabile che sia stata seppellita nei sotterranei del Tempio.

In un testo ebreo si parla dell’Arca seppellita, e i sotterranei presenti a tutt’oggi, come le numerose ricerche effettuate nel tempo dimostrano questa tesi molto probabile.

L’Arca era la cosa più preziosa del popolo d’Israele e doveva essere sottratta ai dominatori, si trova menzione dell’Arca anche in documento Esseno, il documento di Damasco : “… poiché i venerabili di Astàrte si erano resi impuri, l’Arca fu nascosta finché nacque Sadoc”.

Quando gli Arabi presero Gerusalemme potrebbero aver trovato l’Arca, sappiamo che anch’essi tengono in gran conto e venerano Salomone, e possiamo ammirare ancora oggi la meraviglia delle costruzioni delle Moschee (la Cupola della Roccia e quella di Al –Aqsa), ciò spiegherebbe anche lo sviluppo della civiltà musulmana.

I Templari hanno trovato l’Arca ? La loro missione era segreta ed altrettanto segreto è rimasto il risultato.

Ugo de Payns torna in Francia (1128), accompagnato da 5 Cavalieri, sarà presente al concilio di Troyes, sotto la protezione del conte di Champagne e proprio in Champagne si poteva assicurare un sicuro nascondiglio per l’Arca.

Sul portale settentrionale della Cattedrale di Chartres, si trova un’immagine scolpita del trasporto dell’Arca sopra un carro da parte di una coppia di buoi con sotto l’iscrizione “Archa : cederis” (opererai tramite l’Arca).

A fianco vi è un’altra scultura di un uomo che prende con un velo l’Arca con sotto la scritta “Hic . amititur . Archa . cederis” (qui è ammessa [o è ospitata] opererai tramite l’Arca).

Dal 1130 per 150 anni si manifesterà quello che è stato chiamato il miracolo della fioritura gotica; scomparirà ai primi anni del 1300 insieme all’Ordine del Tempio.

Lo sviluppo dell’architettura gotica è sicuramente da collegare all’Ordine Templare.

I Cavalieri erano stati inviati da S. Bernardo cistercense ed il gotico nasce nel monastero cistercense di Citeaux.

Gli attuali Compagnons des devoirs e les enfants de Salomon, eredi costruttori delle Cattedrali gotiche, non nascondono di possedere segreti geometrici grazie all’Ordine cistercense di Citeaux.

Nell’arte gotica di quel periodo c’è di più delle soluzioni tecniche, c’è la costruzione del Tempio inteso come collegamento con il Regno di Dio; e ciò richiede una scienza più alta … è necessaria una conoscenza delle Leggi universali, dei Numeri-rapporti, delle leggi dello Spirito ed anche una conoscenza delle leggi fisiologiche e psichiche per agire sugli uomini.

Queste conoscenze devono essere state raccolte, se non è l’Arca, se non sono le Tavole della Legge, i Cavalieri del Tempio devono aver portato in Occidente uno straordinario documento iniziatico.

Alla Luce di queste riflessioni quali potrebbero essere gli argomenti, con contenuto spiccatamente esoterico, da studiare ed approfondire nella nostra Commandery ?

Ne elenco alcuni su cui potremmo lavorare (se siete d’accordo):

Il Tempio di Salomone,… l’Arca ed il suo contenuto

La Kabbala … Trattato di lettura delle Tavole della Legge divina

Il Cantico dei Cantici … commento di Salomone alle Tavole della Legge

La Cattedrale di Chartres … libro sacro di pietra

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam.

A cura del Fr. Fabrizio Bartoli – riferimenti : I Misteri della cattedrale di Chartres (Charpentier)

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam.