lunedì 25 marzo 2019

Gino Bandini e la Massoneria

di Roberto Galimberti

Gino Bandini è il secondo da sinistra, quello con i baffi

Nato a Firenze il 19 luglio 1881, si laureò in giurisprudenza. Nel 1902 si trasferì a Roma, dove venne Iniziato Massone il 29 gennaio 1904, nella Loggia "Lira e Spada", promosso Compagno d'Arte il 7 luglio ed elevato al grado di Maestro il 7 dicembre dello stesso anno; successivamente fu eletto Maestro Venerabile per un quinquennio nella sua Loggia. Revisore dei resoconti parlamentari, nel 1908 curò per la Dante Alighieri "Giornali e scritti politici clandestini della Carboneria Romagnola (1919-21)" e nel 1911 pubblicò "L'azione parlamentare del Piemonte nel Risorgimento Italiano". Dal 1912 entrò nella direzione del Partito Radicale e fu eletto Grande Oratore del Grande Oriente d'Italia. L'anno successivo iniziarono le pubblicazioni settimanali de "L'Idea Democratica", in contrapposizione a "L'Idea Nazionale" di Bodrero, di cui fu direttore. Fu segretario del Comitato Centrale Massonico istituito il 25 ottobre 1914 in appoggio all'intervento con Massoni appartenenti a Palazzo Giustiniani ed anche di Piazza del Gesù. 
Consigliere del Comune di Roma, nel 1920 fu nominato assessore. Nel 1924 fu dato alle stampe, a cura della Massoneria Romana, un suo discorso fatto a Palazzo Giustiniani dal titolo " La Massoneria per la Guerra Nazionale (1914-1915).
Nello stesso anno fu eletto Gran Tesoriere del Grande Oriente d'Italia ed acclamato Venerabile "ad honorem" della sua Loggia.
 Si spense nel 1948.