«Georges Ivanovitch Gurdjieff, filosofo e mistico armeno del XIX secolo, chiamò musica ‘oggettiva’ quel particolare sistema di melodie e armonie che giungono a esercitare effetti determinati e determinanti nell’animo degli ascoltatori, come del resto già insegnavano, millenni prima, filosofi quali, tra gli altri, Severino Boezio e Giamblico, tutti riferendosi al potere che i pitagorici attribuivano all’arte dei suoni. Potremmo così affermare che Gurdjieff, inventore di quel sistema di auto-conoscenza noto ai più come Quarta Via, ebbe probabilmente, in era moderna, il merito di recuperare un tema, quello dei poteri occulti della musica su esseri umani o, addirittura, animali, già ampiamente battuto e dibattuto secoli addietro». Su Il Fatto Quotidiano Fabrizio Basciano ricostruisce un pensiero che parte da Pitagora e che ha coinvolto gli immancabili Mozart e Bach, dal crimsoniano Robert Fripp al nostro Franco Battiato.
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