lunedì 26 gennaio 2015

L’esoterismo di Luc Benoist



L'esoterismo non è quello che ci viene proposto come tale dalla ‘comunicazione di massa’ (l'occultismo, le sette più o meno inquietanti, la magia nera, ecc.) ma dall'antichità con questo nome si è indicato in Occidente l'aspetto interiore, più profondo e perciò più difficile da cogliere, delle Tradizioni che si sono avvicendate sulla Terra, nei millenni: per tale ragione darne una definizione è un po' cercare di racchiudere il mare nella buca di sabbia scavata sulla spiaggia come nel famoso apologo di Sant'Agostino, e quest'opera è in fondo un tentativo di disegnarne un'immagine.
L'esoterismo ha a che fare con la legge cosmica che si cela agli sguardi e, insieme, con la trama nascosta del disegno della nostra vita: è il filo d'oro che conduce alla segreta ragione delle cose e dei nostri atti. Per noi moderni, inscatolati in una ‘necessità’ sempre più incombente, legati non più da possenti e frangibili catene ma da mille diafani lacciuoli che ci sembrano poca cosa ma infine ci imbrigliano inesorabilmente, è anche la via verso la libertà: non verso quella che crediamo di avere, che è solo licenza e capriccio, ma verso la libertà vera e profonda che l'uomo va cercando, dalla spiaggia del suo Purgatorio sino all'ultima salute. Più specificamente, è la porta misteriosa all'inizio di questa via, cammino che conduce al regno di mezzo, al mozzo della ruota, al centrale luogo illuminatissimo e regolarissimo dove tutto è giusto e perfetto.
Il testo di Benoist, curato da Maurizio Comacini (lo pseudonimo di un Gran Sacerdote di un Capitolo del Rito di York) essenziale, sintetico fino al limite dello schematismo o, al contrario, dell'espressione oracolare, privo di inutili fronzoli, è unico perché racchiude una notevole e rara quantità di informazioni. Nella nostra lingua non esiste niente di simile per chiarire almeno un poco tale argomento. La sua lettura è utile e attuale in questi tempi di sempre maggior vaniloquio e confusione, utile particolarmente in Italia dove le chiacchiere approssimative e malevole sull'esoterismo lo travestono dei peggiori, tetri, sordidi e grotteschi significati, che non gli appartengono per nulla, oppure lo confinano nei discorsi superspecialistici degli accademici. Oggi infatti chi è interessato ai temi qui trattati rischia di smarrirsi nella fiumana delle pubblicazioni pseudo-esoteriche o new-age, denigratorie o apologetiche, settarie o confessionali, dove la tradizione, più o meno maiuscola, è tradita e consegnata al letto di Procuste delle ambizioni e limitazioni individuali. Con il suo libro l'autore lascia, ovviamente, agli uomini di buona volontà o, se si preferisce, liberi e di buoni costumi la possibilità di approfondire le dottrine considerate ma offre al tempo stesso una guida sicura e documentata nella selva oscura, o meglio oscurata dalla mentalità moderna, della materia da tempo ‘profanata’. E questa piccola guida, oggi, può essere ancora l'eco luminosa della voce di guide antiche, come Virgilio o Beatrice.

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