martedì 27 gennaio 2009

STORIA AVVENTUROSA DELLA RIVOLUZIONE ROMANA.

Titolo:Storia avventurosa della rivoluzione romana. Repubblicani, liberali e papalini nella Roma del '48

Autore:  Tomassini Stefano

Prezzo:  € 20,00 

Collana: Nuovi saggi. Storia - Editore:  Il saggiatore 

Dati2008, 525 p.


Ieri abbiamo pubblicato il "Post" sull'avvenimento organizzato dal GOI relativamente alla presentazione di questo libro. Oggi pubblichiamo la scheda euna breve recenzione.

In sintesi.

Un papa in fuga, un ministro ucciso, una rivoluzione. Dopo secoli di anonimato, tra il 1846, anno dell'elezione di Pio IX, e l'estate del 1849, quando le truppe francesi vinsero la resistenza dei volontari repubblicani, Roma tornò a essere il gran teatro del mondo. Un palcoscenico su cui recitavano, oltra al papa, eroi risorgimentali come Mameli, Mazzini e Garibaldi, oltre a una nutrita schiera di comprimari, tra cui Farini, Bixio e Rosmini. 

Nei pochi mesi di vita della Repubblica, Roma conobbe un periodo di disciplinato fermento tra i rocamboleschi anni precedenti e la confusione che contribuì alla sua caduta. Rimasta senza papa - una realtà quasi impensabile - gettò per la prima volta le basi di istituzioni laiche, emancipate dal potere temporale della Chiesa. 

L'autore interroga i documenti per ricostruire l'ascesa e il declino del sogno repubblicano, scavando negli stati d'animo dei protagonisti, nei loro dilemmi, nelle loro scelte e nella quotidianità di un popolo reattivo alle tensioni del proprio tempo.

La recensione

La storia che Tomassini ci propone è "avventurosa" per almeno due ordini di motivi. 

Da un lato essa ripercorre, con ampiezza di particolari e di uso delle fonti, le vicende della rivoluzione romana, prestando attenzione a un arco di tempo che si apre con l'elezione, seguita da nutrite manifestazioni di sostegno, di papa Pio IX nel giugno 1846, per chiudersi infine nel luglio 1854, con la decapitazione di Sante Costantini, giudicato colpevole pochi mesi prima dell'omicidio di Pellegrino Rossi, avvenuto nel novembre 1848. In quel contesto, Roma si trovò nuovamente a essere al centro del mondo e delle attenzioni di buona parte dell'Europa, nonché di una catena di eventi cui parteciparono Mazzini e Garibaldi, Rosmini e Bixio. 

I fatti della rivoluzione romana appaiono inoltre, come suggerisce Tomassini, cruciali per un altro motivo: la "seconda restaurazione" che a essi seguì fu di breve durata, poiché il paese, in un contesto storico ormai definitivamente mutato, mostrava già i primi fecondi germogli del processo risorgimentale che avrebbe dato vita all'unità d'Italia. Dall'altro lato, però, il volume di Tomassini si segnala anche per la riuscita commistione di ricerca storica, ben evidente nei frequenti rimandi a lettere, diari e documenti di varia natura, nonché nell'ampia bibliografia di riferimento, e di divulgazione scientifica. Il saggio si presenta infatti come un excursus godibilissimo, ricco di aneddoti, di ritratti biografici e di ricostruzioni degli stati d'animo degli attori della vicenda, in grado di incuriosire e stimolare non solo e non tanto gli specialisti, quanto un più ampio pubblico colto interessato ad alcuni aspetti meno noti della storia italiana. 

Fonte: di Francesco Regalzi su http://www.ibs.it