mercoledì 30 luglio 2008

In ricordo di Guido Malos


Il Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dell'Arco Reale in Italia - Rito di York Giuseppe Fabbri ci informa che il Fr.llo e Comp. Guido Malos si è incamminato per le Valli dell'Oriente Eterno e ci invia un fraterno ricordo di Guido (A.Duranti)

Del Capitolo “La superba – G.E.Aymar, n° 60 all’Oriente di Genova che, nel titolo distintivo, ricorda un altro straordinario Compagno purtroppo non più tra noi.

“E’ morto un Fratello, un Compagno, un Amico. E’ morto il Gran Maestro Sovrintendente del Gran Concilio dei Massoni Criptici d’Italia. Ha scelto l’ultimo giorno di giugno per andarsene, sommessamente con un sorriso, con eleganza come suo costume.”

Così avevo iniziato il mio pensiero di ricordo quando in un giorno d’estate del 2005 se ne era andato Alfonso Lisino.

Ieri, in un giorno d’estate di questo 2008, anche Guido se ne è andato, anche Lui sommessamente con un sorriso……., con eleganza. Troppo presto, dico io……, poteva aspettare un attimo……., così come dice la poesia:

L’ombra color lillà

La nostra via è tutta coperta di nevi

Sulle nevi fugge un’ombra color lillà

Ha solo sfiorato la finestra

Ed io ho compreso che l’amavo da tempo

Ed io l’ho pregata, l’ombra color lillà:_

“Sii mia ospite un attimo, nel mio angolo,

Oh, non per sciogliere la mia antica tristezza,

Ma perché tu condivida, o cara, la tua!”

Ma solo una risposta ho udito di lontano:_

“ Se mi ami, tu stesso troverai la mia traccia,

Dove sul gorgo azzurreggia il ghiaccio sottile;

Là terminata la corsa un poco io starò con te,

Ma nessuno ci ha visti presso la stufa.........

Sono miei solo i liberi e gli arditi”

da “Il cofano di cipresso” di F. J. Anneskij

Gli era piaciuto il ricordo che avevo scritto per Alfonso e quando, in un giorno d’autunno del 2007, se ne era andato Sergio Tanfani mi aveva pregato di scrivere qualcosa anche per Lui e così avevo fatto.

Il messaggio era subliminale, ma chiaro. Il benefico brontolone mi aveva dato un ordine da non trasgredire e ora, quindi, non posso che ricollegarmi a quanto scritto per Sergio: si sono inseguiti……., si sono raggiunti e ora, forse, camminano insieme nei Giardini di Jalu, dove, come credevano gli antichi egizi, i prati sono sempre verdi ed il grano è alto sei piedi.

Ci sono Fratelli-Compagni che ti restano nel cuore più di altri e questo non sarebbe giusto, però è così e non ci puoi fare niente, è più forte di te.

Ti ci riconosci perché ti rassomigliano, oppure perché sono già, più o meno consciamente, come vorresti essere tu, un giorno.

Eppoi accade che se ne vanno e tu ti senti solo……, sovente con la triste compagnia di un tardivo risveglio di coscienza. Ti domandi allora che cosa hai perso…., quali occasioni…., così come quando se ne andato tuo padre…., quante domande e risposte rinviate a domani per un domani che non ha più potuto esserci….

Ma così è la vita...... Non puoi non uccidere il Maestro!

La vita si appoggia su due colonne: la ricerca della verità, la conoscenza dell’errore.

L’Arco che unisce le colonne è la speranza.

Il Sommo Sacerdote del Gr. Capitolo dei LL.MM. dell’Arco Reale in Italia Giuseppe Fabbri il 28° giorno del Luglio 2008