venerdì 6 novembre 2020

Massoneria e Cabala. Binah, la Comprensione


di Luca Delli Santi

Nella dimensione dell’esperienza umana Binà corrisponde alle più elevate capacità della sfera cognitiva, la filosofia, la fisica, la logica, le scienze in generale sono frutto della capacità separativa, in questo caso intesa come capacità analitica. Binà è la comprensione del mondo materiale attraverso gli strumenti gnosologici.
Nella mistica ebraica la tecnica tipica di Binà è lo Hitbonenut, si tratta di una tecnica che consiste nell’assimilazione di un testo della sacra scrittura, attraverso lo studio, la meditazione e l’utilizzo delle complesse tecniche di permutazione e corrispondenza usate nell’ermeneutica cabalista. E’ una tecnica che afferisce a Binà in quanto l’uso dell’intelletto è l’aspetto prevalente di questa acquisizione di conoscenza.
Si tratta di una modalità di studio nota sin dal Medioevo, progressivamente affinata, oggi è l’approccio prevalente della scuola di Chabad, una scuola di cabala praticata da una corrente dell’ebraismo religioso ortosso, i Chabad appunto, e dalle scuole che si rifanno agli insegnamenti del Gaon di Vilna ( Elia ben Sholomo Zalman 1720 – 1797 ).
Il cammino di risalita dell’Albero della Vita da Malkut a Keter consta di trentadue sentieri della Sapienza, ovvero le 10 sephirot connesse attraverso canali di comunicazione percorribili grazie alle vibrazioni delle lettere dell’Aleph Biet, ad ogni singolo canale è associata una lettera dell’alfabeto ebraico. Questa via afferisce alla sephira Chokmà, Binà offre un’altra possibile strada, le Nun Sharey Binà le 50 porte dell’inteliggenza. La parola Shaar porta, ha anche il significato di stimare, valutare si tratta di cinquanta attributi divini conoscibili attraverso gli “strumenti “ che offre Binà, in questo caso si tratta di un’intelligenza applicata che produce una trasformazione interiore profnda, Binà qui si associa al cuore inteso come simbolo dell’anima che attraverso la comprensione giunge alla conoscenza ed evolve verso gli stati dell’essere superiori.
Le attribuzioni astrologiche di Binà sono, come quasi sempre accade, variate nel tempo secondo il punto di vista che una determinata scuola, in un determinato momento storico ha ritenuto di voler enfatizzare. Tradizionalmente Binà veniva associata al pianeta Saturno, l’ultimo dei sette corpi celesti della sapienza ermetica, in ebraico è Sabbathai, il settimo. Binà veniva associata a questo corpo celeste per la sua connessione con la Creazione, il sette è il numero dello spazio e del tempo determinati, ma anche per il mistero del settimo giorno, quello in cui il Creatore si “ ritira” dal Creato rendendosi non manifesto alle sue creature, ma nel settimo giorno di Shabbat c’è la promessa del ritorno ad un piano armonico della creazione ed a ad una nuova manifestazione del divino. I cabalisti contemporanei associano invece Binà a Venere, questo ne esalta gli aspetti femminili e luminosi, Venere in ebraico è Noga, vale 58 come Chen, Grazia, Bellezza, Armonia. Binà è il femminile superno gli aspetti di armonia, ordine e grazia le afferiscono e promanano da lei.

Nel Tempio di Re Salomone Binà corrispondeva al tavolo sito a nord su cui erano posti dei pani e dell’incenso, olibano maschio o Franchincenso, Levonà in ebraico, nel Tempio vi erano complessivamente 50 porte.
Qui veniamo al rapporto fra questa sephira e la Libera Muratoria: Binà esprime il senso stesso del lavoro latomisitco e di ciò che sviluppiamo nelle officine massoniche,  grazie allo studio di questa sephira possiamo comprendere perché la nostra trazione occidentale ha assunto questa particolare forma, i simboli delle corporazioni degli antichi costruttori.
La costrizione somma per importanza è il Tempio di Re Salomone “ ho costruito una dimora per te “ Re 8:13, Binà è strettamente connessa con l’arte del costruire, considerata nei tempi antichi il massimo prodotto dell’ingegno umano, essa è l’intelletto , la comprensione che si fa veicolo verso la sapienza per giungere alla conoscenza. I simboli della libera muratoria ci invitano a percorrere questa strada di conoscenza, attraverso l’intelletto, attributo individuale, che si rischiara nella Ragione attributo del Logos superindividuale.
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