giovedì 7 maggio 2020

Massoneria e Cabala. La lettera Pe

di Luca Delli Santi



La lettera Pe è la bocca, il Talmud ci indica come la forma ricordi quella di un uomo nell’atto di muovere la bocca per parlare, la parola bocca, in ebraico Pe, se rovesciata (Aleph/Pe) dà la parola naso. Questa lettera è connessa con l’atto di inspirare ed espirare, la conoscenza dei ritmi della respirazione consente di superare gli ordinari stati di coscienza e di esplorare realtà superiori.
La Pe è il pensiero che si manifesta nella parola, la scintilla della Shin trova la sua espressione, nella tradizione cabalistica la parola è considerata veicolo di immortalità, il pensiero espresso attraverso la parola viene condiviso, si diffonde e supera le barriere del tempo.
Nella massoneria dell’Arco Reale la Pe è la vibrazione connessa con il ritrovamento della Parola Sacra, il percorso del Massone dell’Arco Reale è guidato dalla potenza della scintilla della Shin e si conclude con l’espressione di quella forza, di quella potenzialità. Consegnando al Massone dell’Arco Reale la Parola e le chiavi per pronunciarla la sua bocca, la sua Pe, può esprimere quel sacro suono, la conoscenza muratoria diventa completa e concreta attraverso l’acquisizione della Parola.
La Pe contiene anche l’opposto della parola cioè il silenzio, la condizione dell’Apprendista Libero Mutatore, che simboleggia la necessità di isolarsi dalla vita profana e di mettersi in relazione con il proprio mondo interiore, non a caso i cabalisti vedono nella forma della Pe una Caf, lettera che rappresenta un Kelim, un vaso, un recipiente che contiene una Yod, la  lettera che rappresenta la forza spirituale, il silenzio è la condizione in cui ci si pone come un recipiente che può venire riempito dalla conoscenza dei mondi superiori.
La relazione Yod – Caf ricorda anche il rapporto Guf/Nephesh, corpo ed anima, l’anima è una luce che inonda e sostiene il corpo fisico consentendogli la vita ed è la fonte della coscienza e dei livelli più elevati dell’intelletto che possiedono la potenzialità di entrare in contatto con il logos cosmico.
Lo spazio vuoto interno alla Pe rappresenta la forma della lettera Bet, sommando la ghematria delle lettere che compongono la Pe otteniamo 32, il numero dei sentieri della Sapienza, la parola è un veicolo che consente di percorrere il mistico viaggio simbolizzato dal numero 32. Secondo un’altra scuola cabalistica il nesso fra la Pe ed il 32 lo troviamo nel numero dei denti presenti nella bocca di un individuo adulto. Come i denti dell’infanzia cadono per fare il posto a quelli che giungeranno con la maturità così la vera Sapienza si conquista spogliandosi dalle false credenze e dalle cognizioni superficiali.
La parola Pe indica la bocca ma in ebraico consente anche di indicare un luogo Po, in italiano si può tradurre con qui, questo luogo. Su un piano simbolico il “qui” va inteso come la capacità di spendere proficuamente il proprio presente e di essere presenti a se stessi, precondizione per l’inizio del cammino iniziatico.
 La radice da cui deriva è Paah, soffiare, disperdere, vento.
Il significato letterale della radice ci porta agli aspetti negativi di questa lettera, negli antichi insegnamenti si riteneva che questa si esprimesse attraverso la potenza magica dei sacerdoti e degli stregoni egizi, poi dei maghi in generale, oggi alla vibrazione negativa della Pe si dà un disvalore morale, si tratta degli atti in cui la parola viene spesa inutilmente o peggio allo scopo di diffamare calunniare ecc…
La ghematria della lettera vale ottanta, l’età del rigore, quando Mosè fu degno di guidare gli israeliti fuori dall’Egitto e  di ricevere la Torà aveva ottant’anni, si noti che fino ad allora era balbuziente, dopo aver ricevuto il dono della Torà fu in grado di esprimersi pienamente e compiutamente.
Ottanta è il valore numerico della parola Yesod, il Fondamento, la nona sephira dell’Albero della Vita, al livello di Yesod avviene la trasmissione iniziatica. Nel corpo umano corrisponde agli organi genitali, la connessione esoterica fra la parola e il fondamento è significativa, in ebraico la circoncisione fisica si chiama brit milà, “il patto della parola”, la bocca deve essere circoncisa sul piano simbolico: così come in quella fisica si libera la corona del fondamento, la parola deve essere spesa solo per espressioni positive, restando libera da qualsiasi influsso negativo.