martedì 1 ottobre 2019

In ricordo di Giovanni Becciolini, vittima del Fascismo



Il Grande Oriente d’Italia rende omaggio al Fratello martire Giovanni Becciolini, trucidato a Firenze nella notte del 3 ottobre 1925, tristemente nota come notte di San Bartolomeo, anche con un convegno che si terrà a Ravenna l’8 ottobre nella Sala Muratori della Biblioteca Classense (Via Alfredo Baccarini, 3) alle ore 16, al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi.

A ricordare la figura di Becciolini e a ricostruire il clima di terrore e le atroci persecuzioni perpetrate nei confronti dei liberi muratori dalle camicie nere saranno lo storico Giovanni Greco, il professore Moreno Neri e il professore Massimo Andretta. Modera il presidente circoscrizionale dell’Emilia Romagna, Mario Martelli.

In quel drammatico autunno il fascismo, superata la crisi seguita al delitto Matteotti, assestò “un colpo mortale e definitivo” alla Massoneria italiana, per la posizione che aveva assunto sempre più netta e decisa contro il governo Mussolini.

Le sue logge, i suoi membri furono oggetto di violenze e aggressioni inaudite, di particolare ferocia in Toscana per i sospetti che il regime nutriva sui legami degli uomini del Grande Oriente con “Non Mollare”, il giornale di Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, Carlo e Nello Rosselli. “La Massoneria deve essere distrutta e a questo fine tutti i mezzi sono buoni: dal manganello al revolver, dai vetri infranti al fuoco purificatore”: era l’invito lanciato il 3 ottobre dalla testata “Battaglie Fasciste”. Quella notte, in un crescendo parossistico di violenza omicida vennero aggrediti tanti liberi muratori.

In difesa di un anziano maestro venerabile intervenne un giovane e coraggioso ferroviere repubblicano, anche lui massone, Giovanni Becciolini, appunto, che, accusato della morte di uno degli aggressori fascisti, fu picchiato e seviziato e infine ucciso a colpi di pistola. Becciolini, durante la Gran Loggia 2015 è stato nominato Gran Maestro Onorario alla memoria.

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